Da domani, a Gradara, la mostra "What if…" Tradimenti e scenari galeotti da Francesca da Rimini a Lady D

Da domani, a Gradara, la mostra


Da Francesca da Rimini fino ad arrivare a Lady D. Un viaggio attraverso il tempo seguendo un unico filo conduttore: quello del tradimento. Sarà questo il tema portante di “What If...”, la mostra multimediale che andrà in scena a Gradara dall'8 dicembre 2021 al 20 febbraio 2022. La mostra, realizzata da Gradara Innova con il sostegno della Regione Marche e in collaborazione con la Direzione Regionale dei Musei Marche, si sviluppa su due prestigiose sedi: – la Rocca Demaniale e Palazzo Rubini Vesin, centro espositivo nel cuore di Gradara.
 
"Ci sono diversi punti di vista da cui guardare un territorio, per rilevarne la ricchezza e la complessità. Uno di questi - commenta l'assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini - è sicuramente rappresentato dalle storie che lo attraversano. Un patrimonio immateriale che va valorizzato. Questa consapevolezza ha guidato la realizzazione del festival regionale Marchestorie, di cui si è conclusa da poco la prima edizione, con 23 mila visitatori e la firma del primo protocollo sottoscritto da una Regione e dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura. La straordinaria storia a cui si lega Gradara fa parte di questo prezioso giacimento".
“What If…”si distingue per il concept innovativo e la modalità di fruizione dal carattere fortemente immersivo; interamente strutturata su contenuti digitali e interattivi, l’esposizione è pensata come installazione semipermanente e in continuo divenire. L’8 dicembre verrà infatti aperta al pubblico una prima sezione che affronta cinque vicende d’amore e tradimento tra cui la storia - ancora attualissima sotto il profilo emotivo – di Paolo e Francesca, della quale vengono sondati i tratti di continuità tra passato e presente e la correlazione con esperienze affini dell’età contemporanea. Da questo primo nucleo prenderanno avvio nei prossimi mesi ulteriori percorsi ispirati a coppie e personaggi celebri della storia, della mitologia e delle cronache mondane dei nostri giorni. 
 
Filippo Gasperi (Sindaco): "Ci tengo a ringraziare la Regione Marche che con il suo contributo ha reso possibile questa manifestazione ma anche e soprattutto Gradara Innova e il presidente Silvano Straccini per la qualità dei contenuti messi in campo. Sarà un allestimento che tornerà come elemento permanente dell'offerta culturale di Gradara. Un'operazione importante che copre oltre 800 anni di storia e si articola su più livelli, un investimento che rimarrà nel tempo".


Federico Mammarella (Pres. Consiglio Comunale di Gradara con delega alla Cultura): "Palazzo Rubini è una realtà consolidata nel territorio di Gradara che negli ultimi anni ha ospitato mostre di assoluto livello, come quella dedicata a Rodin. Ringraziamo la Regione Marche che ci ha sempre sostenuto in tutti questi anni. La cornice è perfetta, la squadra capace, sicuramente riusciremo ad avere sempre un bacino di utenza in aumento".


Sara Benvenuti (Gradara Innova): Siamo partiti da una domanda: la storia di Paolo e Francesca, già raccontata milioni di volte, può essere scavata e indagata ulteriormente? Un verso immortale di Dante ci ha dato la suggestione giusta: "Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse". Una suggestione che il nostro curatore Emanuele Aldrovandi ha interpretato con grande maestria, ampliandolo al tema portante della mostra: quello del tradimento. Tradimento ideale, tradimento di valori, tradimento politico.


Emanuele Aldrovandi (Regista e sceneggiatore - curatore della mostra): "Abbiamo cercato di trovare tante storie, tanti possibili tradimenti, attraverso le epoche. Si va da Arianna e Teseo a Lady Diana fino a Oscar Wilde e Virginia Woolf. E' importante che iniziative museali come questa vadano ad arricchire gli spettatori incuriosendoli con storie che li facciano essere partecipi emotivamente. Ho cercato di raccontare storie che la gente non conosceva, approfondendole culturalmente, ma stando sempre su un piano popolare, pop".


Gianluca Bellucci (supervisore progetto espositivo): "Mi preme sottolineare il lavoro che stiamo facendo con Gradara Innova. Un lavoro che qualifica Gradara Innova non come una società strumentale ma come una società che esercita in proprio un'opera di produzione culturale. La mostra è allestita con un modello che io considero fondamentale, che prevede l'uso del digitale in maniera accorta e consapevole. Un lavoro che è effettivamente utile a garantire l'immediatezza del racconto e facilita la divulgazione dei contenuti. Sarà un allestimento in divenire, agile da usare e riusare, e anche spostare"

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