La cerimonia di piantumazione del ginkgo biloba nato dai germogli di “hibakujumoku” recuperati dalla Green Legacy Hiroshima Iniziative dopo la bomba atomica di Hiroshima
È un messaggio di pace «pronto a crescere insieme ai piccoli e grandi frequentatori del parco», quello rappresentato dal gingko biloba piantato oggi al Miralfiore. «Un dono bellissimo che ci è stato fatto e che riportiamo oggi alla città, nel giorno di Santa Cecilia e a conclusione della Giornata nazionale dell’albero» ha detto il vicesindaco Daniele Vimini prima di ricordare il valore simbolico della pianta ai tanti studenti presenti al parco: «Qualche anno fa ho avuto l’opportunità di visitare Hiroshima e ammirare uno scatto che mostrava la resilienza del gingko biloba: nella foto era l’unico essere vivente superstite alla distruzione della bomba atomica. L’augurio è che i piccoli di oggi possano diventare custodi di questo albero e del messaggio di pace, speranza e tenacia che rappresenta».
Un simbolo arrivato in città grazie alla proposta di Vittorio Boiani, 90enne pesarese amante della natura e del verde, che ha ricordato ai bambini, «Dal Sol levante la lontana terra, prezioso dono è giunto fino a noi. Qui crescerà e farà fiori e frutti, per dispensare amore per la vita», prima dell’intervento fatto dal piccolo Angelo Gualandri de “La voce dei libri”, che ha letto un passaggio de “L’albero” di Shel Silverstein.
A partecipare alla piantumazione, anche Giuliana Ceccarelli, assessora alla Crescita e Gentilezza, i consiglieri comunali Luca Pandolfi, Giampiero Bellucci e Tomas Nobili, il presidente del Quartiere 10 Sami Tayeb e Andrea Fazi, esperto scientifico e ambientale che ha curato la pianta spedita in Italia a maggio, uno degli esemplari dei noti “hibakujumoku” recuperati dalla Green Legacy Hiroshima Iniziative, dopo la distruzione della bomba atomica.