L’appello dei lavoratori della Bucci Autolinee al Prefetto di Pesaro e Urbino per denunciare le condizioni di insicurezza, gli assalti verbali, i danneggiamenti dei mezzi e le minacce con pistole ad aria compressa
La rappresentanza sindacale unitaria delle Auolinee Bucci, insieme alle organizzazioni di categoria FILT Cgil e FIT Cisl, hanno inviato una lettera al Prefetto e ai dirigenti di Autolinee Bucci e Adriabus per segnalare episodi molto gravi per la sicurezza degli addetti. E per chiedere provvedimenti urgenti.
“Episodi di particolare gravità, già segnalati, che si ripetono ormai in maniera sistematica su alcune linee durante lo svolgimento quotidiano del loro lavoro – si legge nella lettera-.
Una segnalazione riguarda la corsa “Linea Verde” in partenza da Urbino alle ore 19:05 nella quale tutte le sere, ed in particolar modo il sabato, ci troviamo sistematicamente a dover intervenire per chiedere ad un gruppo di ragazzi residenti a S. Angelo in Vado – Bivio Peglio ed Urbania, che poi trasloca nella linea 15 diretta a Lamoli, di mantenere un comportamento rispettoso nei confronti degli altri passeggeri e di noi stessi autisti, pregandoli di indossare la mascherina, di non urlare e di non mangiare e bere all’interno dell’autobus. Ma trovandoci soli, otteniamo l’effetto contrario con il gruppo che ne approfitta per amplificare il disagio. Ogni volta che ci permettiamo di controllare i titoli di viaggio, di chiedere di indossare correttamente la mascherina o di stare composti al proprio posto senza appoggiare i piedi sui sedili, di non disturbare con il loro atteggiamento il viaggio degli altri clienti, non abbiamo nessun risultato anzi, spesso e volentieri, otteniamo l’effetto contrario. E’ capitato anche che ci siano stati danneggiamenti ai mezzi (per i quali abbiamo sporto denuncia contro ignoti. A volte siamo stati costretti anche ad interpellare la forza pubblica, ma i risultati sono stati inconsistenti o addirittura negativi visto che mai è stata presa posizione verso queste persone. Questo fatto ha contribuito ad aumentare la loro arroganza, si sentono quasi “intoccabili”.
Un’altra segnalazione riguarda la corsa “Linea Verde” in partenza da Pesaro per Urbino alle ore 20, dove un altro gruppo di giovani presumibilmente residenti nelle zone di Montecchio-Morciola-Gallo di Petriano, in barba a tutte le regole di decoro e di rispetto, si permette di fare sull’autobus tutto ciò che vuole, arrivando a minacciare l’autista ogni qualvolta chieda loro di comportarsi in maniera civile.
Si porta a conoscenza, inoltre, che la linea verde con partenza da Pesaro delle ore 13, presso la fermata Guido D’Arezzo alle 13:04, si è venuta a creare una situazione ingestibile per l’operatore d’esercizio dovuto al sovraffollamento di utenti di cui la maggior parte studenti. Questi ultimi pur avendo la possibilità di usufruire di mezzi in supporto alla linea già sul posto, non prendono in considerazione le direttive dell’operatore in rispetto alle normative COVID 19 ,pretendendo di salire anche in sovrannumero, sganciando dispositivi di sicurezza, minacciosi verso lo stesso operatore, e creando notevoli disagi alla viabilità.
Da diverso tempo cerchiamo tutti noi di fare il possibile, ma la situazione sta diventando insostenibile.
Il culmine si è raggiunto il 2 Novembre scorso sulla tratta in partenza da Bivio Borzaga delle 19.15 quando l’autista si “è permesso” di controllare il titolo di viaggio di uno di questi ragazzi ricevendo delle invettive verbali. Durante il viaggio, essendo l’autobus dotato di telecamera interna posizionata con inquadratura sull’ultima fila di sedili, il conducente si accorgeva che uno di questi ragazzi era in possesso di una pistola. Immediatamente si è messo in contatto con i Carabinieri, ma questi non avendo a disposizione una pattuglia sul posto, giungevano alla fermata di Urbania dopo che il ragazzo era sceso e quindi senza la possibilità di controllare l’arma. Dopo che l’autobus è ripartito, giunto nella circonvallazione di Urbania, lo stesso ragazzo di prima puntava la pistola verso il conducente esplodendo poi un colpo . Fortunatamente si trattava di pistola ad aria compressa. Sicuramente lo stato d’animo dell’autista ne ha risentito (non poteva sapere se l’arma fosse vera o altro), con problemi nel proseguimento del viaggio; un collega lo ha raggiunto e ha terminato il servizio.
Considerando che questi episodi stanno purtroppo diventando di “routine” e alla luce dei fatti il loro comportamento sta diventando sempre più offensivo (in virtù del fatto che sono consapevoli che non verranno in nessun modo perseguiti), noi autisti non riusciamo più a svolgere il servizio in tranquillità come la guida richiede e ci sentiamo sempre più minacciati.
Chiediamo l’intervento delle autorità preposte affinché questi episodi finiscano al più presto”.