Andrea Zucchi (Sel Pesaro e La Sinistra): "allarmanti le parole del sindaco Ricci sul Parco del San Bartolo"

Andrea Zucchi (Sel Pesaro e La Sinistra):

"Organizzare eventi mondani non basta, tiriamo fuori i mosaici del Duomo"

di Andrea Zucchi - coordinatore La Sinistra e Sel Pesaro

Alla vigilia degli Stati Generali del Turismo, le parole di Ricci sul Parco del San Bartolo risuonano in maniera assai grottesca, per non dire preoccupante: secondo il sindaco infatti - dichiara Zucchi, coordinatore de La Sinistra e SEL Pesaro - per troppo tempo sarebbe mancata la ricettività, e si sarebbe data "troppa importanza alla salvaguardia ambientale". Affermazione tanto assurda quanto grave, trattandosi di un parco naturale! Accostando a questa il tentativo, senza motivazioni reali, di sostituire l'attuale presidente con uno gradito al sindaco stesso, un esponente della lista "Il Faro", viene proprio da pensare che quest'ultimo sia sulla stessa lunghezza d'onda di Ricci, ricordando anche le scellerate proposte di circonvallazione di Fiorenzuola o di nuovi o ampliati alberghi-ristorante. Forse gli sfugge - continua Zucchi - che il turismo più moderno ed in forte crescita è quello che vede grandi masse di stranieri, e non solo, alla ricerca di eccellenze naturali e storiche e di strutture ecocompatibili, motivo per cui anche per il nostro parco si è lavorato per arrivare finalmente alla CETS, la Carta Europea del Turismo Sostenibile. E forse al sindaco sfugge pure che anche i suoi concittadini sono stanchi, dopo decenni di edilizia sfrenata, di ulteriore cemento; come quello che si voleva riversare sui nostri litorali con il nuovo Piano Spiaggia, nonostante le mistificazioni esplicative che adducevano il contrario. Ed infatti a bocciare sonoramente questo piano - che prevedeva concessioni su spiaggia libera, ampliamento dei bagni, nuovi chioschi e poli ricreativi - adesso si aggiunge anche il quartiere di Porto-Soria, definendolo addirittura "uno scempio", dopo che già due Soprintendenze, la Provincia, vari Comitati ed Associazioni, la Confcommercio e tutti i partiti e movimenti - ad eccezione del PD - avevano espresso forti riserve e criticato fermamente l'adozione, sia nel merito che nel metodo, chiedendo modifiche o ridimensionamenti, o lo stralcio di intere parti.
E sempre parlando di turismo, - aggiunge il coordinatore di SEL - il sindaco ci fa sapere che saranno opere pubbliche a stimolarlo: bene il nuovo palazzetto di viale dei Partigiani, anche nell'ottica di rinforzare l'offerta per due canali, quello sportivo e della convegnistica, che sono stati una vera manna per la città. Ma come si può pensare che dia una bella immagine il nuovo Piazzale della Libertà, una gran colata di asfalto senza verde nè ombra, utile giusto a ballarci il liscio d'estate (che forse sarebbe il caso di spostare altrove, perchè da un'immagine un tantino vecchia della città...) o per gli stand delle feste del PD? O le frecce tricolore, spettacolo costoso e superato? Il tema della fusione con Mombaroccio è usato tanto in questi giorni per solleticare le fantasie dei pesaresi con lunghe liste dei desideri, che sarebbero appagati dallo sblocco - tutto da dimostrare invero - del patto di stabilità che ne deriverebbe. Ma con questi ipotetici soldi il sindaco non ha mai parlato di realizzare, finalmente, un museo della città - era ottima l'idea di farlo nel vecchio palazzo del tribunale in via San Francesco - che racchiuda e valorizzi gli innumerevoli tesori sparsi non solo in diversi piccoli musei, ma anche lasciati a marcire in tanti magazzini; ma soprattutto non si è fatta menzione alcuna della più grande opera che servirebbe a Pesaro per fare quel salto di qualità in un turismo culturale, in grado di destagionalizzare davvero i nostri flussi: stiamo parlando del recupero dei mosaici sotto al Duomo, che avvenga per distacco degli stessi da inserire in un museo dedicato, o per sollevamento, lasciandoli in loco. Museo della Città e mosaici del Duomo fornirebbero la carta vincente ed un'immagine nuova e di richiamo per la città, ben oltre il festival di Zingaretti - utile solo come spot del sindaco - o tanti eventi che animano la vita dei pesaresi in estate, ma non portano certo turisti.  
Riconosciamo al sindaco - conclude Zucchi -di essere riuscito nel suo intento di far parlare della nostra città, adesso sarebbe ora di riempire di contenuti i nostri programmi: ripartiamo dalle nostre bellezze naturali e storiche, sono quella l'essenza ed il tesoro della città, da offrire ai turisti.
 

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