Banca dell’Adriatico: frena l'export dei distretti industriali delle Marche

Banca dell’Adriatico: frena l'export dei distretti industriali delle Marche

Il direttore generale Dal Mas: “La caduta delle esportazioni in Russia conferma un trend pesantemente negativo"

di Ufficio Stampa

In avvio d’anno la dinamica delle esportazioni dei distretti delle Marche è tornata su un sentiero negativo, dopo un tentativo di ripresa negli ultimi due trimestri del 2014, registrando una flessione del 2,1%, andamento in controtendenza rispetto alla media dei distretti italiani (+3%).
 
La crescita delle esportazioni delle Marche è stata penalizzata dall’andamento negativo dei tre distretti della moda: Calzature di Fermo (-4,5%), Pelletterie del Tolentino (-5,9%) e Jeans valley di Montefeltro (-3,6%) e dal distretto delle Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (-3,2%), penalizzati dal forte calo della domanda proveniente dalla Russia, mercato in cui le imprese distrettuali marchigiane detengono quote significative. Positivo invece il contributo offerto dalle Macchine utensili per il legno di Pesaro, (+13% nel primo trimestre, dopo un 2014 molto positivo), dalle cucine di Pesaro (+3,4%) e dagli strumenti musicali di Castelfidardo (+23%).
 
Sono questi i principali risultati che emergono dal Monitor dei Distretti delle Marche curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell'Adriatico.
 
L’analisi dell’orientamento geografico evidenzia come nel primo trimestre le vendite estere siano calate sia sui nuovi mercati (-3%), sia sui mercati maturi (-1,3%). Tuttavia, al netto del contributo negativo del mercato russo, le esportazioni nei nuovi mercati sono cresciute ad un ritmo dell’8,5%, evidenziando un’accelerazione ulteriore rispetto agli ultimi due trimestri del 2014 (rispettivamente +5,6% e +5,2%). A sostenere la tenuta dei nuovi mercati-ex Russia hanno contribuito i buoni risultati riportati in Polonia e Turchia. Tra i mercati maturi invece, le buone performance registrate negli Stati Uniti hanno compensato le perdite registrate in Francia e nel Regno Unito.
 
“La caduta delle esportazioni in Russia nel corso del primo trimestre dell’anno (-36,6%) conferma un trend pesantemente negativo, in atto dal secondo trimestre del 2013. – commenta Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell’Adriatico – Questo andamento è stato influenzato dalla debolezza dell’economia russa, dalle sanzioni imposte dall’Europa in seguito all’acuirsi della crisi ucraina e dal calo del prezzo del petrolio, che hanno progressivamente indebolito la domanda russa. Tutti i distretti in avvio d’anno hanno confermato un calo delle esportazioni su questo mercato.”
 
Di segno negativo anche i risultati riportati nel primo trimestre in Francia (-12,4%) e nel Regno Unito (-8,1%), dove sono calate le esportazioni di tutti i principali distretti dell’area, con l’eccezione delle macchine utensili e per il legno di Pesaro. Di segno opposto invece la variazione registrata sul mercato americano e su due importanti mercati emergenti, la Turchia e la Polonia. Le esportazioni negli Stati Uniti hanno registrato una crescita dell’11,4%, risultato che conferma un trend positivo delle vendite, sostenuto dalla debolezza dell’euro e dalla ripresa dei consumi americani. In Polonia (+25,9%) sono cresciuti tutti i distretti delle Marche ad eccezione degli strumenti musicali di Castelfidardo e delle cucine di Pesaro (il cui livello di esportazioni su questo mercato è ridotto). In Turchia, infine, mercato che è cresciuto ad un ritmo del 38,4%, sono stati trainanti i risultati delle calzature di Fermo (+24,6%) e delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (+56,3%).
 
Il numero di ore complessive autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nei primi cinque mesi del 2015 si attesta su livelli notevolmente inferiori rispetto ai massimi del 2013 (3 milioni di ore autorizzate nei primi 5 mesi dell’anno a fronte dei 7,1 milioni del 2013 e dei 6,4 milioni del 2014). L’analisi delle componenti mostra come nel 2015 sia calato il numero di ore di CIG Ordinaria, CIG Straordinaria e CIG in deroga. Questi dati lasciano intravedere un lieve miglioramento del mercato del lavoro, ma vanno letti con cautela alla luce delle difficoltà incontrate sui mercati esteri dalle imprese distrettuali marchigiane.”
 

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