"Emerge il bisogno di procedere ad ulteriori accertamenti: il perimetro dell'area inquinata pare più esteso di quella bonificata"
di Andrea Zucchi - Coordinatore La Sinistra e SEL Pesaro
Abbiamo letto esterrefatti la presa di posizione di un costruttore dell'area dell'ex-Amga che reclamava commiserazione e forse anche un qualche tipo di risarcimento, presente o futuro, forse quando l'area attuale, dopo la bonifica, potrebbe essere permutata dal Comune con una altrove, vista l'inopportunità di andare avanti con le costruzioni previste in sito. Forse è proprio per questo che faceva la voce grossa, per alzare il tiro e ricevere un'area migliore nella ipotetica futura permuta? La magistratura ha fatto e farà il suo lavoro, ma risulta ridicolo che i costruttori vogliano addirittura passare per "vittime", in un contesto in cui la gravità dell'accaduto pare affibbiare colpe a tutti, sia al Comune, che ha omesso l'indicazione dell'inquinamento dell'area al momento della vecchia permuta coi terreni del Miralfiore, sia ai costruttori, che hanno lavorato su un'area fortemente inquinata, fino a che la "puzza" di idrocarburi ha smascherato ogni cosa, rendendo impossibile la vita ai residenti ed i lavori agli addetti, con conseguente ed indimenticabile corsa con parecchi camion a smaltire di nascosto la terra nera, maleodorante e nociva in qualche laghetto di Fano, in una giornata di Pasquetta di diversi anni fa. Il Comune ha pure presentato un documento che mostrerebbe che i costruttori sapevano in realtà cosa era nascosto sotto quella terra; ma a noi interessa meno la percentuale di colpa dei soggetti coinvolti, e di come finiranno i processi. Molto di più ci importa della salute dei cittadini che più volte, fino al settembre scorso, durante la bonifica appunto, si son ritrovati a vivere in mezzo a miasmi insopportabili, che gli hanno procurato pure diversi sintomi, che hanno anche messo per iscritto con oltre trenta testimonianze firmate. Avevano chiesto conto di questi malesseri, oltre a noi de La Sinistra, anche il Consiglio del Quartiere Porto e la commissione consiliare di controllo con la presidente Edda Bassi, senza ricevere risposta, se non generiche rassicurazioni. Con la evidente strategia di lasciar passare il tempo e far dimenticare tutto. Adesso emerge anche il bisogno di procedere ad ulteriori accertamenti, perchè il perimetro dell'area inquinata pare più esteso di quella bonificata, e per queste operazioni il Comune ha appena dovuto stanziare ulteriori 150mila euro di soldi pubblici. Tutta questa storia lascia, tra gli altri, due interrogativi enormi: perchè queste spese non erano incluse nell'appalto della bonifica? E' assurdo che si sia effettuata senza assicurarsi in principio che fosse interessata tutta l'area necessaria! Ma soprattutto: dovremo aspettarci ulteriori giorni di supplizio e fetori, con possibile rischio annesso, quando la bonifica riprenderà per l'ennesima volta? Speriamo che questa volta qualche risposta venga data, a chi teme per la propria salute...