Gli effetti del Jobs Act e le novità in materia di lavoro

Gli effetti del Jobs Act  e le novità in materia di lavoro

Convegno di Confartigianato Ancona-Pesaro e Urbino a Sant’Angelo in Vado con l’Assessore regionale al lavoro Loretta Bravi

di Ufficio Stampa

Nella nostra regione il Jobs Act fa crescere l’occupazione. Tra gennaio ed agosto secondo i dati Inps, le aziende marchigiane hanno assunto 95.848 lavoratori mentre ad essere usciti dal mercato del lavoro sono stati 81.503, con un saldo di 14.345 occupati in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’aumento delle assunzioni, sottolinea la Confartigianato, è un segnale positivo per il sistema produttivo ma va considerato con grande cautela perché è frutto soprattutto delle agevolazioni contributive previste per i nuovi contratti a tutele crescenti. L’annuncio del Governo di ridurre l’importo di queste agevolazioni fino ad eliminarle, potrebbe riservare sorprese negative nei prossimi anni, in assenza di un consolidarsi della ripresa tale da indurre le nostre imprese ad assumere personale indipendentemente dalle agevolazioni governative.

La decontribuzione va bene per rilanciare l' occupazione ma senza crescita economica potrebbe risultare poco efficace. L'occupazione non si crea per decreto: se le imprese non hanno lavoro non possono neanche offrirlo. Apprezziamo spirito ed obiettivi del Jobs Act ma bisogna capire quante assunzioni stabili provvederà davvero a creare.

Di “ jobs act e delle novità in materia di lavoro, dall’apprendistato alla pensione” si parlerà sabato 24 ottobre alle ore 17 a Sant’ Angelo in Vado presso la sala convegni Santa Caterina D’Alessandria alla presenza di Valdimiro Belvederesi e Giorgio Cataldi Presidente e Segretario di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino, Il sindaco di Sant’Angelo in vado Giannalberto Luzi, Marco Pantaleoni responsabile delle politiche del lavoro di Confartigianato Marche , Agostino Sanchi responsabile del Patronato Inapa, Loretta Bravi Assessore regionale al lavoro.

L’economia marchigiana e del Pesarese è stata colpita in modo molto importante dalla crisi, in particolar modo nei settori più tradizionali che hanno risentito maggiormente del calo dei consumi interni. Di particolare importanza saranno quindi gli interventi della Regione volti a rilanciare gli investimenti delle imprese con specifici interventi anticiclici. Chiediamo, quindi, che questi interventi siano mirati al rafforzamento economico delle imprese e dei territori con i conseguenti benefici effetti sull’occupazione e che il telaio interpretativo delle leggi nazionali sia sufficientemente flessibile, proprio per ricomprendere i progetti di sviluppo imprenditoriale che emergono dal territorio.

Sono tante purtroppo ancora nella nostra regione e nel Pesarese le chiusure di imprese. Nel III trimestre nelle Marche sono state 599 le imprese artigiane iscritte e 670 le cessate. Il maggior numero di cessazioni rispetto alle iscrizioni determina un saldo del III trimestre 2015 negativo per 71 unità. La dinamica delle imprese si traduce in un tasso di crescita nella nostra regione del -0,15% (-0,13% in Italia).

In provincia di Pesaro e Urbino le nuove aperture sono state 105 e 143 le chiusure con un saldo negativo dunque di 38 imprese. Le imprese artigiane totali al terzo trimestre di quest’anno scendono a quota 11.631 a fronte delle 11.912 dello stesso periodo del 2014.

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