L’Osservatorio: la priorità è il diritto alla salute dei cittadini

L’Osservatorio: la priorità è il diritto alla salute dei cittadini

"Niente dibattiti ideologici ma servizi sanitari adeguati ed efficienti"

Nelle ultime settimane – rileva l’Osservatorio sulla sanità – si sono rincorse le puntualizzazioni sullo stato del sistema sanitario e sulle prospettive dell’Ospedale unico.

Non ci sembra giusto la contrapposizione – sottolinea l’Osservatorio – fra le scelte scellerate della Regione che hanno determinato la disparità di posti letto sul territorio regionale a danno della nostra provincia e il depotenziamento della rete ospedaliera locale e la realizzazione dell’Ospedale unico Pesaro – Fano che a nostro giudizio corrisponde alla esigenza di dotare le Marche del nord di una struttura ospedaliera moderna ed efficiente in grado di sanare il deficit qualitativo e quantitativo degli attuali livelli di assistenza ed intercettare i flussi della mobilità passiva.

Semmai – insiste l’Osservatorio – c’è da chiedersi e chiedere spiegazioni sull’inutile e pretestuoso balletto sulla sua localizzazione e sui ritardi regionali relativi al reperimento delle risorse finanziarie utili alla sua costruzione e alla definizione delle conseguenti procedure.

L’Ospedale unico e nuovo – afferma l’Osservatorio – rappresenta una sfida decisiva per la qualificazione del sistema sanitario pesarese nella prospettiva di soddisfare compiutamente il diritto alla salute dei nostri concittadini.

Altra cosa, largamente condivisibile – sottolinea l’Osservatorio – è l’esigenza di un percorso partecipato in grado di consentire il pieno coinvolgimento del sistema delle autonomie locali e soprattutto dei cittadini sulla progettazione, realizzazione e gestione dell’opera.

Ora, sta al Presidente Ceriscioli – scrive l’Osservatorio – accantonare la strategia delle chiacchiere inutili e giocare le carte giuste, che vuol dire, codificare la scelta, deliberare il sito, trovare le risorse finanziarie occorrenti, far partire elaborare il progetto, definire le modalità di partecipazione dei privati e disporre l’apertura del cantiere.

Per quanto concerne invece la cura per debellare la piaga delle lise d’attesa che continua a condizionare negativamente il livello dei servizi e delle prestazioni sanitarie sul territorio, ci spiace – rileva ancora l’Osservatorio – dover prendere atto che il dibattito in corso appare sempre più prigioniero di superati e inutili schemi ideologici.

La questione di fondo a nostro giudizio - sottolinea il portavoce dell’Osservatorio Roberto Giannotti – era ed è il diritto alla salute dei cittadini e quindi ben vengano tutte le iniziative che possono contribuire a migliorare il livello delle prestazioni sanitarie sul territorio.

Un dato è certo, attualmente, tale diritto è precluso dalla inadeguatezza del servizio pubblico che produce tempi d’attesa lunghissimi per le prestazioni e favorisce l’emigrazione sanitaria extra regionale con le conseguenze accertate sul piano dell’aumento dei costi e del disagio per i pazienti.

La ricetta per affrontare tale grave situazione – scrive l’Osservatorio – non può essere quindi che quella di rafforzare l’offerta sanitaria ed ospedaliera del nostro territorio.

E ciò può avvenire solo rimuovendo le cause che ancora ostacolano la piena operatività del servizio pubblico e attraverso la utilizzazione delle opportunità offerte dal servizio sanitario privato.

Quello che conta e interessa i cittadini – conclude Giannotti – è poter fare finalmente riferimento su servizi sanitari adeguati ed efficienti e non un inutile sterile dibattito ideologico sul monopolio pubblico e sul ruolo del privato nel settore della sanità.

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