Pesaro, La Sinistra su Piano Spiaggia e azzeramento partecipazione

Pesaro, La Sinistra su Piano Spiaggia e azzeramento partecipazione

"Nessuna considerazione per i quartieri, inascoltati i Consigli sul Piano Spiaggia. Mai così basso il livello di trasparenza e partecipazione"

di Andrea Zucchi - coordinatore La Sinistra e SEL Pesaro

Non sappiamo se ci sia il saldo di cambiali elettorali, come ipotizzato da voci autorevoli, dietro alle nuove concessioni od alle licenze di ristorazione date ai bagnini, sia con questo Piano Spiaggia che coi tre procedimenti paralleli e "personalizzati" avviati di soppiatto dalla giunta, ma di sicuro non si spiega la pervicace noncuranza di questa amministrazione verso le numerosi voci di dissenso che si sono espresse sul merito.
Resta il fatto che per questo Piano Spiaggia si sia superato ogni limite di decenza politica e forse pure amministrativa. La prima versione era già stata varata di corsa, senza accogliere nessuna delle richieste giunte da parte delle altre forze politiche, ma neanche delle associazioni di categoria o ambientaliste, e ci son volute le pesanti stroncature imposte dalle Soprintendenze per ridimensionare questo provvedimento assurdo nel merito e nel metodo.
Poteva essere l'occasione per aprire finalmente un dialogo con tutte le parti interessate, visto che anche la versione attuale del Piano Spiaggia è ritenuta dai più troppo impattante, con ancora troppo cemento e con la nuova concessione rimasta a Baia Flaminia, di cui non si vede il bisogno e che rimane su zona vincolata SIC - sito di interesse comunitario - , spazzata dal vento e sommersa di sabbia anche pochi giorni fa, che insieme alle nuove licenze di ampliamento e ristorazione finirebbe per appesantire e congestionare un'area della città già sovraccarica e senza parcheggi. Come appaiono assurde le licenze di ristorazione concesse a tutti i bagnini, compresi quelli di di viale Trieste che - oltre a dare un colpo mortale alla ristorazione non stagionale - non potendo a loro volta espandersi coi chioschi consentiti nelle altre aree, finirebbero per avere spazi non idonei per la lavorazione e lo stoccaggio del cibo, annullando così il bislacco intento di sindaco ed assessore di regolarizzare questa attività, che si ammette candidamente essere già svolta senza il rispetto delle ovvie norme igienico-sanitarie. 
Un parere è stato chiesto anche ai tre quartieri su cui insiste il litorale pesarese e, nonostante questo sia stato di sostanziale bocciatura, vedendo pure consiglieri del PD contrari, l'amministrazione ha visto bene di portarlo ugualmente in giunta solo pochi giorni dopo l'esito dei Consigli di Quartiere, lasciandolo immutato!
Sono ben lontani i tempi in cui addirittura ci si vantava del decentramento e della partecipazione resa possibile dal sistema dei Quartieri a Pesaro, cui si riconosceva importanza e centralità, pur non avendo i poteri concessi alle Circoscrizioni di un tempo, rimaste solo per le città sopra i centomila abitanti. E come dimenticare la promessa di Matteo Ricci, di avviare il Forum del Sindaco, ipotetico strumento di partecipazione e condivisione delle decisioni da prendere sul destino della città? Il Forum non è stato mai aperto e, se questo è il peso dato ai Quartieri, tanto vale chiudere anche quelli.  
Come già accaduto per il famigerato PRG Light, l'amministrazione ha tirato dritto senza ascoltare nessuno, anzi addirittura leggiamo che ha negato la documentazione richiesta sia a varie forze politiche, che alle associazioni di categoria, e se non era per una minaccia delle opposizioni, anche la commissione urbanistica di oggi, già convocata solo a posteriori del passaggio in giunta, non sarebbe stata neanche aperta al pubblico.
Adesso rimane solo la fase delle osservazioni post-adozione, ma se questi sono i presupposti, immaginiamo che difficilmente verranno accolte. 
E se così fosse, dovremo prendere atto di una democrazia sostanzialmente azzerata in città, ed al fallimento della politica nel senso più alto del termine, per cui l'unico spazio concesso al dissenso rimarrà solo quello dei tribunali, e per alzare il livello delle proteste bisognerà tornare a scendere nelle piazze, per denunciare ai cittadini cosa sta accadendo sopra alle loro teste...
 

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