Casa-Teatro Vallegaudia nasce nell’ambito dei progetti di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 su iniziativa del Comune di Pesaro con AMAT e in partnership con l’Associazione Mestieri Misti APS, che gestisce Vallegaudia, una casa teatro sulle colline di Monteluro nel comune di Tavullia.
Casa-Teatro Vallegaudia nasce nell’ambito dei progetti di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 su iniziativa del Comune di Pesaro con AMAT e in partnership con l’Associazione Mestieri Misti APS, che gestisce Vallegaudia, una casa teatro sulle colline di Monteluro nel comune di Tavullia. Il progetto, a cura di Francesca Montanari e Clio Gaudenzi, prevede l’ospitalità di sei residenze artistiche fino a luglio 2024. Al termine di ogni residenza, Vallegaudia aprirà le sue porte al pubblico per condividere i lavori, creando un vero e proprio palinsesto di eventi. Per il progetto sono stati selezionati creativi provenienti da tutto il mondo e attivi in diversi settori come la musica, danza, teatro, circo contemporaneo, illusionismo e arte circense.
Tutt’altro che la verità è il titolo del primo progetto di Circo El Grito e Wu Ming Foundation - di e con Giacomo Costantini, Clio Gaudenzi e Wu Ming 2, regia di Tonio De Nitto - che dopo il periodo di residenza svolto nel mese di marzo vedrà la sua restituzione pubblica il 27 giugno e 14 luglio nell’ambito del Festival Stupor Circus. Tutt’altro che la verità nasce dall’esigenza di condurre lo spettatore in un contesto in cui la narrazione, la tecnica circense, la musica dal vivo e l’illusionismo sono al servizio del gioco collettivo oltre che dello spettacolo propriamente detto. Lo spettatore sarà parte attiva della realizzazione del lavoro attraverso l’utilizzo di un dispositivo che gli permetterà di immergersi, interagire e contribuire allo sviluppo dello spettacolo.
Spazio alla danza con Pelvishood / Novo di e con Sivan Rubinstein, Masako Matsushita, produzione di Sivan Rubinstein (UK) in residenza nel mese di aprile a Vallegaudia dove verrà presentato al pubblico il 14 aprile. Novo è un nuovo assolo della serie Pelvishood di Sivan Rubinstein, danzatrice e coreografa di base a Londra. Il lavoro esplora il bacino come parte personale e integrante del corpo individuale e al tempo stesso del corpo collettivo e costituisce un’analisi sulle somiglianze e differenze.
Sempre nel mese di aprile Vallegaudia si anima con Castelli d’aria, un passo a due dell'artista Luna Papia con se stessa, in residenza dal 15 al 25 aprile quando avrà luogo la restituzione del lavoro al pubblico. Castelli d'aria nasce dal desiderio di "giocare" con la propria identità troppo spesso costretta a "stare in riga" mettendo in dialogo tecniche di acrobatica e danza (classica e contemporanea) con la tecnica circense del trapezio ballant.
Un’esplorazione del concetto di attesa e degli effetti che esso produce su mente e corpo sono al centro di NO. 746 con Erfan Nazarianpour, Ramin Akbari, regia di Saeed Naderi, produzione di Rooberoo Mansion Cultural Hub (Iran), in allestimento a Vallegaudia dal 6 al 19 maggio con presentazione pubblica il 18 maggio. Lo spazio di lavoro è inteso come territorio di fusione tra lo spazio scenico, in cui sta per avere luogo una performance e lo spazio ad esso circostante, in cui il pubblico sta aspettando la performance. I suoni dell'ambiente (sedie che si muovono, sussurri, passi e corpi) sono registrati e combinati da un sound engineer.
Sempre a maggio - residenza artistica dal 21 al 24 maggio con restituzione pubblica l’ultimo giorno - spazio al jazz sperimentale con Emilio Marinelli, John Michael Mawushie, Simone La Maida, Giovanni Hoffer in Horns Attack!. JBeat&Marinelli – che firmano la produzione - costituiscono l'incontro di due mondi musicali in cui jazz e hip hop si fondono in un sound unico e innovativo. Artisti di età diverse, etnie differenti (Africa e Europa), linguaggi musicali distanti danno vita a un viaggio sonoro attraverso paesaggi variegati, acustici contaminati dall’elettronica con un’identità sonora unica e riconoscibile.
Il progetto volge al termine a Vallegaudia nel mese di luglio con Sonata Oeste N.11, residenza artistica dal 2 all’ 11 luglio e presentazione al pubblico il 10 luglio. Il lavoro della spagnola Compagnia Vladimir Tzekov - con Manuel Bonillo, Sergio Boyarizo, Sabrina Catalán, Santiago Del Hoyo, Irene Martín, Carlos Pulpón, regia di Manuel Bonillo - parte da un processo di investigazione in cui i parametri propri dell’analisi musicale vengono applicati alla composizione dell'opera scenica. Mediante un linguaggio che attraversa teatro fisico, danza e testo si esplora ciò che sta dentro al teatro e ciò che intorno ad esso si muove, un viaggio emozionale o razionale, a seconda della scelta di ogni singolo spettatore.
Le presentazioni al pubblico a Vallegaudia sono a ingresso gratuito, riservato ai soci ENAC (Ente Nazionale Attività Culturali) / Turisport. È possibile tesserarsi in occasione degli eventi al costo di 5 euro. Tutt’altro che la verità nell’ambito di Stupor circus ingresso con biglietto (prezzo in via di definizione). Per informazioni e prenotazioni Vallegaudia tel. 320 9145949.
TUTT’ALTRO CHE LA VERITÀ
narrazione, tecnica circense, musica, illusionismo
di e con Giacomo Costantini, Clio Gaudenzi, Wu Ming 2
regia Tonio De Nitto
produzione Circo El Grito, Wu Ming Foundation (Italia)
periodo di residenza artistica 18-23 marzo 2024
restituzione del lavoro al pubblico nell’ambito di Festival Stupor Circus, Pesaro [27/06 - 14/07]
Cosa ci fanno insieme Wu Ming 2 (del celebre omonimo collettivo di scrittori), Clio Gaudenzi (poliedrica attrice, pianista e acrobata) e Giacomo Costantini (considerato uno dei pionieri del circo contemporaneo in Italia)?
Tutt’altro che la verità nasce dall’esigenza di portare lo spettatore in un contesto in cui la narrazione, la tecnica circense, la musica dal vivo e l’illusionismo siano al servizio del gioco collettivo oltre che dello spettacolo propriamente detto. Il progetto infatti si avvale della collaborazione di due esperti di giochi Andrea Angiolino (game designer e scrittore) e Riccardo Vadalà (critico ludico e game editor).
Lo spettatore sarà parte attiva della realizzazione dello spettacolo attraverso l’utilizzo di un dispositivo: quella che sembra essere una semplice scatola di cartone da mettere in testa, è in realtà un sofisticato dispositivo tecnologico che permetterà allo spettatore di immergersi, interagire e contribuire allo sviluppo dello spettacolo.
GIACOMO COSTANTINI
Considerato dalla stampa internazionale uno dei pionieri del circo contemporaneo in Italia, Giacomo Costantini è un artista multidisciplinare che sul finire degli anni ‘90 inizia una ricerca sulla sintesi tra i diversi ambiti artistici - in particolare circo, musica e teatro - che lo porterà a occuparsi di drammaturgia circense contemporanea e a firmare spettacoli multidisciplinari. I suoi spettacoli sono stati replicati oltre 1500 volte in svariati teatri, piazze e circhi di tutta Europa. Nel 2007 a Bruxelles è cofondatore della Compagnie El Grito “la compagnia che sposta il confine tra le arti” (“Corriere della Sera”). Nel 2011 è cofondatore di El Grito Contemporary Circus “nuova perla del circo contemporaneo europeo” (“Stiftstidende”). Nel 2021 fonda il SIC / Stabile di Innovazione Circense che nel 2023 è stato inserito tra le 10 attività più interessanti dell’anno da parte della redazione della rivista “Vogue”. Ha collaborato con alcuni dei più prestigiosi centri culturali in Europa, tra i quali la Biennale Internazionale del Circo di Bruxelles e l’Auditorium Parco della Musica di Roma, confrontandosi con importanti dispositivi culturali come l’Institut Français, la Fondazione Teatro Regio di Parma, UP - Circus & Performing Arts (Bruxelles). Dal 2017 al 2021 scrive e cura la regia di opere liriche a contatto con importanti fondazioni liriche come la Fondazione Teatro Regio di Parma, la Fondazione Pergolesi Spontini, l’Associazione Arena Sferisterio (Caffè Bach, Gran Circo Rossini, Il Lato Nascosto, Il Cigno di Busseto e il Pavone Indiano, Sirket).
CLIO GAUDENZI
Artista multidisciplinare attiva nell’ambito del teatro, della musica e del circo contemporaneo. Formatasi in diverse discipline (musica, danza e teatro presso la scuola d’arte S.C.P.A, Cincinnati, Ohio U.S.A.; pianoforte presso il conservatorio Rossini di Pesaro; acrobatica e mimo corporeo presso la Die Etage di Berlino; tecnica vocale con la cantante Francesca della Monica; KathaKali, antica forma di teatro-danza del sud India, sotto la guida di Maryse Noiseux in Kerala, India), lavora professionalmente nell’ambito teatrale dal 2003. Tra i nomi più noti con cui ha collaborato in qualità di attrice e acrobata spiccano Claudio Misculin (Accademia della Follia, Trieste), Roberto Bacci (Teatro Era, Pontedera), Giuliano Scabia, Emma Dante (Compagnia Sud Costa Occidentale, Palermo). Ha collaborato più volte come performer con lo scultore Paolo Icaro e con artisti e musicisti di spessore del panorama nazionale. È stata per diversi anni voce narrante per il Gruppo Editoriale Raffaello che opera nel campo della didattica per bambini e ragazzi. Insieme a Noemi Rinolfi ha gestito per anni Il Grottino, un piccolo spazio culturale nel centro storico di Pesaro. Ad oggi collabora in qualità di musicista, attrice e acrobata con il Circo Paniko e con l’associazione musicale Orchestra Olimpia in qualità di attrice. È fondatrice con l’associazione Mestieri Misti APS di Vallegaudia | Spazio di Creazione e Ispirazione.
WU MING 2
Wu Ming 2 fa parte fin dalle origini di Wu Ming, un collettivo di narratori con base a Bologna. Il loro primo romanzo, Q, pubblicato nel 1999, è firmato con lo pseudonimo Luther Blissett ed è stato tradotto in quindici lingue. Da allora, il collettivo ha pubblicato sette romanzi scritti a più mani e quattro raccolte di racconti, oltre a saggi, fumetti, spettacoli teatrali, e alla sceneggiatura del film Lavorare con lentezza, diretto dal regista Guido Chiesa. Wu Ming 2 è autore di romanzi “solisti”, reportage di cammini, melologhi, monologhi teatrali, spettacoli circensi e film d’archivio. Con la voce, canta e declama i testi del Wu Ming Contingent, la sezione musicale del collettivo, giunta al secondo disco. Tutti i libri di Wu Ming/Luther Blissett sono pubblicati con una licenza che ne consente la riproduzione purché non a scopo di lucro.
PELVISHOOD | NOVO
danza
di e con Sivan Rubinstein, Masako Matsushita
produzione Sivan Rubinstein (UK)
il progetto è supportato da The Place, JW3, Cambridge University
Queen Mary University, Crickmay Institute
periodo di residenza artistica 5-14 aprile 2024
restituzione del lavoro al pubblico Vallegaudia [14 aprile 2024]
Novo è un nuovo assolo della serie Pelvishood di Sivan Rubinstein, danzatrice e coreografa di base a Londra. Il lavoro esplora il bacino come parte personale e integrante del corpo individuale e al tempo stesso del corpo collettivo e costituisce un’analisi sulle nostre somiglianze e sulle nostre differenze.
Il progetto si basa sulla vasta ricerca e sulla pratica somatica di Sivan, oltre che su workshop e discussioni collaborative da lei condotte per creare opere che esemplifichino la sua conoscenza e comprensione del corpo e creino uno spazio di approfondimento sicuro e nutriente circa gli argomenti delicati che circondano la Pelvis.
SIVAN RUBINSTEIN
Coreografa, movement director e ricercatrice di danza basata a Londra. È stata artista in residenza presso il King's College di Londra e lo è attualmente presso l’Università di Cambridge e presso The Place (Londra). In quanto artista neurodivergente, Sivan sviluppa una pratica in continua evoluzione, trovando nuovi modi di apprendere, insegnare, essere e collaborare attraverso la pratica artistica.
MASAKO MATSUSHITA
Artista multidisciplinare italo-giapponese di base a Pesaro. Si occupa di analisi del movimento attraverso coreografia, danza, installazione performativa e interazione comunitaria. Esplora la presenza del corpo nello spazio con l'obiettivo di generare architetture per la socializzazione attraverso sensi, spartiti, mappe, indagando la connessione tra cultura ed estetica, identità e tradizione, dispositivi virtuali e pratiche sensoriali.
CASTELLI D’ARIA
circo contemporaneo
di, con e produzione Luna Papia
periodo di residenza artistica 15-25 aprile 2024
restituzione del lavoro al pubblico Vallegaudia [25 aprile 2024]
Castelli d'aria è un passo a due dell'artista con se stessa. Nasce dal desiderio di "giocare" con la propria identità troppo spesso costretta a "stare in riga". Un dialogo fatto di danza e acrobazie, un dialogo di terra e di aria per giocare ancora con la propria identità nascosta, la propria identità bambina così indispensabile a mantenerci unici e vivi.
"Siamo troppo sofisticati. Ho bisogno di ridere come ridevo da bambina, di giocare senza paura di sporcarmi".
Il lavoro unisce tecniche di acrobatica e danza (classica e contemporanea) alla tecnica circense del trapezio ballant.
LUNA PAPIA
Acrobata aerea specializzata in trapezio ballant. Dopo un passato da ginnasta ritmica e da studentessa di antropologia si diploma nel 2018 presso il Centro Nazionale di Arte e Circo di Barcellona e nel 2021 presso la Scuola di Circo Flic di Torino. Contemporaneamente coltiva la passione per la danza, prima classica e poi contemporanea.
Ha collaborato con diverse compagnie attive nell’ambito del circo contemporaneo, tra le quali spiccano Cirk Vost (Francia), Circo Inzir, Circo Paniko e Teatro Nelle Foglie.
NO. 746
performance, sound engineering
con Erfan Nazarianpour, Ramin Akbari
regia Saeed Naderi
assistenza alla regia Fatemeh Naser
tecnica luci e video Houman Memarpanahi
consulenza artistica Ehsan Gharehdaghi
produzione Rooberoo Mansion Cultural Hub (Iran)
periodo di residenza artistica 6-19 maggio 2024
restituzione del lavoro al pubblico Vallegaudia [18 maggio 2024]
Il lavoro consiste in un’esplorazione del concetto di attesa, e degli effetti che lo stato di attesa produce su mente e corpo. Lo spazio di lavoro verrà inteso come territorio di fusione tra lo spazio scenico, in cui sta per avere luogo una
performance e lo spazio ad esso circostante, in cui il pubblico sta aspettando la performance in questione. Persone con diversi background e diverse esperienze si troveranno a condividere lo stesso spazio di attesa: si renderà palpabile l'atmosfera di anticipazione di uno scontro tra due performer e il pubblico sarà invitato a prendere parte alla performance e alla situazione di attesa che si crea intorno ad essa. I suoni dell'ambiente (sedie che si muovono, sussurri, passi e corpi) saranno attentamente registrati e combinati da un sound engineer. I movimenti dei performer rispecchieranno i picchi sonori visualizzati nella forma d'onda proiettata su schermi LCD. Cosa significa per noi lo spazio di attesa? Come esso influisce sulla nostra mente e sul nostro corpo? Il lavoro aspira a rispondere a queste domande.
SAEED NADERI
Diplomato in Teatro ed attuale direttore artistico dell‘Associazione Rooberoo Mansion Cultural Hub (da lui fondata nel 2016), Saeed Naderi inizia la sua carriera di attore e performer come membro dell’Art team Classic Theater Hall di Teheran, di cui sarà per un anno direttore artistico. È attivo come attore e performer dal 2012 ed ha partecipato a numerose produzioni teatrali, sia come studente che come professionista, collaborando con diversi registi, tra i quali Shayan Firoozi, Sima Sheybani, Gelareh Reyhani, Claudia Castellucci, Alireza Jalili, Baset Rezayi. Nel 2018 partecipa come attore allo spettacolo Warm-Up di Ehsan Shayanfar, vincitore del primo premio al Fajr international theater festival di Teheran. Nel 2019 si apre all’ambito cinematografico lavorando come attore nel film Careless crime di Shahram Mokri, vincitore del premio alla migliore sceneggiatura originale al Festival del Cinema di Venezia e del Silver Hugo al Chicago International Film Festival. Nello stesso anno lavora come performer in Ecchy mosis di Shayan Firoozi, presentato al Pro-Contra international Theater Festival di Szczecin, Polonia.
Il Rooberoo Mansion Cultural Hub, da lui fondato, si definisce una piattaforma per le arti performative, un contenitore di arti ed altre discipline, uno spazio fisico e concettuale per investigare nuove idee e nuove conversazioni. Ospita concerti, eventi teatrali, visual e new media performances, percorsi di arte sperimentale ed eventi cinematografici. Collabora con numerose istituzioni, festival, compagnie ed artisti.
HORNS ATTACK!
jazz sperimentale
con Emilio Marinelli, John Michael Mawushie, Simone La Maida, Giovanni Hoffer
produzione JBeat & Marinelli
periodo di residenza artistica 21-24 maggio 2024
restituzione del lavoro al pubblico Vallegaudia [24 maggio 2024]
Il motore predominante dell’evoluzione della musica jazz ed in generale della musica è sempre stata la voglia di sperimentare nel creare nuove forme e nuovi impasti sonori, che fossero unici ed identificabili. Il tutto entro strutture musicali, rigorose o libere, che possano permettere ai solisti di esprimersi e di improvvisare nel loro modo e al loro meglio. Il progetto Jbeat&Marinelli segue quest’onda e lo fa dalla sua nascita: nati in maniera imprevista da coincidenze poco tangibili, JBeat&Marinelli costituiscono l'incontro di due mondi musicali, una stretta connessione dei contrari, in cui Jazz e HipHop si fondono in un sound unico e innovativo: due artisti di età diverse (25 vs 45), etnie differenti (Africa vs Europa), linguaggi musicali distanti (BeatBox vs Pianoforte, HipPop vs Jazz). Le loro performances sono un viaggio sonoro attraverso paesaggi variegati, acustici a volte, contaminati dall’elettronica altre, all’insegna della ricerca di un’identità sonora unica e riconoscibile. Nel progetto HORNS ATTACK! il duo rilancia la voglia di ricerca coinvolgendo due tra i migliori jazzisti del territorio italiano, trovati per affinità elettive e collaborazioni in altri progetti: Giovanni Hoffer e Simone La Maida, musicisti che amano confrontarsi con la tradizione jazz ma anche con l’improvvisazione totale e l’elettronica.
EMILIO MARINELLI
Studia musica dall’età di 8 anni con vari insegnanti privati ed inizia il suo percorso jazz a 18 anni con il maestro Ramberto Ciammarughi. Seguono numerosi laboratori e corsi di formazione (corso di improvvisazione presso l’Accademia Romana di Musica, corsi di alta qualificazione professionale presso l’Associazione Siena Jazz, diploma di pianoforte principale al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, diploma accademico di II livello in pianoforte jazz al Conservatorio F. Venezze di Rovigo).
Svolge da anni attività concertistica jazz esibendosi in Italia e all’estero in numerosi e importanti teatri, rassegne, festival e Jazz club - sia come leader sia come sideman in contesti più ampi come big band o orchestre - collaborando con innumerevoli musicisti nazionali ed internazionali, tra i quali Maria Schneider, Bob Brookemeyer, Bob Mintzer, Enrico Rava, Cameron Brown, Fabrizio Sferra, Greg Hutchinson, Pietro Ciancaglini, Marco Tamburini, Fabio Zeppetella, David Linx, Giulio Capiozzo, Adam Pache, Paolo Silvestri, Xavier Girotto, Beppe Servillo, Gabriele Mirabassi, Daniele Santimone, Roberto Taufic, Vincenzo Florio, Mike Rossi, Tiziana Ghiglione, Gianluca Renzi, Nicola Angelucci, Fabrizio Puglisi, Marcello Di Leonardo, Stefano Paolini, Cristiano Arcelli, Fabrizio Bosso, Scott Robinson, Ron Seguin, Benjamin Jephta, Marlo Witboy, Melanie Scholtz, Susanna Stivali, Diana Torto, Sherman Irby, Gilson Silveira, Stefano Bedetti, Chicco Capiozzo, Paolo Ghetti, Massimo Manzi, Giovanni Falzone, Walter Ricci, Sara Jane Ghiotti, Laura Avanzolini, Rossana Casale, Sergio Caputo, Fabio Concato, Martin Wind, Matt Wilson.
Come leader, compositore ed arrangiatore si esibisce con vari trio e quartetti a suo nome presentando progetti e dischi in vari club e festival in Italia e all’estero. In parallelo alla carriera concertistica, svolge attività didattica professionale, prestando servizio come docente di Pianoforte Jazz al conservatorio G. Tartini di Trieste, J. Tomadini di Udine, G.B. Martini di Bologna, attualmente è docente della stessa materia al conservatorio A. Buzzolla di Adria.
Nel settembre 2015 è invitato come pianista, arrangiatore, compositore e docente di masterclasses all’istituto Nazionale Superiore di Musica di Algeri nell’ambito del 7° Festival Culturale Internazionale di Musica Sinfonica di Algeri. Nell’ aprile-maggio-giugno 2012 tiene con cadenza mensile delle masterclasses sul jazz e l’improvvisazione presso il Nitra Konservatorium in Slovacchia. Da anni svolge l’attività di docente di pianoforte, pianoforte jazz, tecnica d’improvvisazione, musica d’insieme, laboratorio di trio, ensemble di voci presso numerose scuole private e associazioni culturali della regione Marche. Parallelamente alle formazioni di taglio prioritariamente jazz opera come pianista, arrangiatore, compositore in progetti trasversali jazz-funk, pop, gospel e lavori teatrali.
JOHN MICHAEL MAWUSHIE
Mawushie John Michael, a.k.a. Jbeat, nasce a Osimo (AN) nel 1997 da madre filippina e padre ghanese. Pratica sin da bambino la disciplina del beat box, ovvero l’arte di riprodurre i suoni della batteria con la voce, grazie al suo spiccato senso ritmico. Dotato di una tecnica impressionante costruita in anni di allenamento quotidiano si laurea per ben 2 volte (2019 e 2023) campione italiano di beat-box e nell’agosto 2023 si qualifica tra i primi 8 beat boxer del mondo ai campionati mondiali di Berlino. Membro di punta dell’Italian Beatbox Family, partecipa a numerosi festival hip-hop e beatbox battles su tutto il territorio nazionale.
La sua peculiarità è quella di riuscire ad integrarsi in un gruppo di strumentisti che suona dal vivo, essendo anch’esso uno strumentista che conosce la musica sia scritta sia improvvisata. In questa veste ha al suo attivo la partecipazione a numerosi festival jazz e pop. Con il Duo Jbeat&Marinelli si esibisce dal 2019 in numerosi festival italiani e, in parallelo tiene numerose Masterclasses di Beat-box, soprattutto in ambito scolastico.
SIMONE LA MAIDA
Si avvicina al saxofono nel 1997 e inizia a studiare suonando nell’organico della big band di Serravalle di San Marino. Il suo primo approccio all’improvvisazione jazz avviene frequentando un seminario tenuto dal maestro Saverio Gallucci (all’epoca arrangiatore per la RAI). Continua a studiare saxofono classico (Istitituto Musicale di Riccione, Conservatorio G. Rossini di Pesaro) e si specializza inoltre in armonia, composizione e improvvisazione (Berklee School di Boston).
Nel 1990 inizia l’attività concertistica suonando in diverse formazioni di r&b, funky e jazz. Il 1991 segna il suo debutto in teatro con lo spettacolo Shakespeare in Jazz (Festival Internazionale di Todi). Prosegue l’attività teatrale lavorando a diversi spettacoli (Non è colpa di Pirandello, Fabulando, La guerra dei mondi). Sempre per il teatro, nel 1998 costituisce un duo con l’attore Angelo Trezza, per lavorare a un progetto sui testi di Pascoli, Leopardi e Dostoevskij, componendo le musiche originali. Nel frattempo costituisce la formazione Salsedinebbia ed è inoltre saxofonista del gruppo RZLimanaquequa fondato dal chitarrista Roberto Zechini.
Dal 2003 lavora con Taranta Power, la scuola di musiche e danze mediterranee diretta da Eugenio Bennato. Nel 2003 ha lavorato accanto a Roberto Faenzi, Stefano Senni, Fabrizio Puglisi e Vincente Solsona, in un tour a Barcellona esibendosi in alcuni dei club più famosi della Catalogna, con lo stesso quintetto ha registrato un disco di produzione spagnola in uscita nel 2005. A New York nel 2003 ha suonato accanto a Cristian Capiozzo, Michele Guidi, Daniele Santimone, Mario Biondi, nei club di Manhattan per la promozione del loro ultimo disco prodotto dalla Irma Production al quale ha partecipato come solista. Dal 2004 si esibisce nell’ottetto Piccolo Ensamble del pianista e compositore Ramberto Ciammarughi. È primo sax alto (clarinetto e flauto) della Colours Big Band diretta da Massimo Morganti.
La sua passione per la composizione, l’interpretazione e la ricerca lo ha portato a creare un trio sperimentale a suo nome formato da Stefano Paolini alla batteria e Gabriele Pesaresi al contrabbasso, per il quale compone e arrangia i brani che eseguono. Ha suonato in numerosi festival nazionali e internazionali e continua a sviluppare la sua attività solistica lavorando in tutta Italia e all’estero in club e teatri e collaborando con musicisti jazz di fama nazionale e internazionale.
GIOVANNI HOFFER
Già membro stabile dell'orchestra del Teatro alla Scala di Milano, attualmente in forze al Teatro Comunale di Bologna, diplomato in corno al conservatorio di Milano Giuseppe Verdi nel 1991, inizia da subito un'intensa attività come professore d'orchestra collaborando con le principali istituzioni italiane, tra cui l'orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l'orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l'orchestra sinfonica della RAI e l'Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano.
Partecipa a numerose tournée internazionali con direttori di fama mondiale e viene chiamato a collaborare anche come musicista di scena al Piccolo Teatro di Milano lavorando a stretto contatto con Giorgio Strehler.
Grazie alle sue doti di duttilità di linguaggio, la sua attività spazia tra la musica contemporanea (collaborando con i principali ensemble italiani tra cui Sentieri Selvaggi e Divertimento Ensemble, che lo portano ad esibirsi in importanti rassegne e con autori del calibro di Franco Donatoni, Michael Nyman e Ludovico Einaudi), il jazz (dove si impone come punto di riferimento per il corno francese partecipando a numerose rassegne nazionali e a collaborare con vari artisti tra i quali Quincy Jones, Wayne Shorter, Paolo Fresu, Terenche Blanchard, Kenny Wheeler, Francesco Cafiso, Ethan Iverson, Lewis Nash, Maynard Ferguson, Paolo Silvestri e Xavier Girotto) e la musica pop (dove incide per numerosi artisti come Vasco Rossi, Francesco Renga, Niccolò Fabi, Pacifico e molti altri).
Nel 2006 fonda il gruppo Hofferquattro, primo gruppo jazz italiano ad avere come leader il corno francese, con il quale pubblica con l'etichetta jazz daily LatINside, il primo album. Nel 2018 incide per Gamma Musica il disco Echi per corno solista e quintetto d’archi, sulle musiche di Giuseppe Ricotta. Nello stesso anno incide per la Notami jazz I Loves you Porgy in duo con Alessandro Altarocca al pianoforte. A fianco dell'attività concertistica è impegnato in ambito internazionale nell'attività didattica, in particolare in ambito jazz. Nel 2010 è invitato come docente al seminario internazionale di jazz e musica latina presso il Palau de la Musica di Valencia in collaborazione con Berklee college of music di Boston. Nel 2011 è stato invitato come docente all’Italian Brass Week di Santa Fiora, al fianco di docenti di fama mondiale. Nel 2014 ha partecipato al seminario internazionale cornistico di Barcellona. Dal 2017/18 è invitato al Festival cornistico dell’Etna, come docente e solista. Collabora inoltre con la Compagnia d’Opera Italiana e con l’Orchestra Sinfonica di Savona.
SONATA OESTE N.11
teatro fisico, danza, testo
con Manuel Bonillo, Sergio Boyarizo, Sabrina Catalán
Santiago Del Hoyo, Irene Martín, Carlos Pulpón
regia Manuel Bonillo
assistente tecnico Sergio Martínez
produzione Compagnia Vladimir Tzekov (Spagna)
periodo di residenza artistica 2-11 luglio 2024
restituzione del lavoro al pubblico Vallegaudia [10 luglio 2024]
Il lavoro parte da un processo di investigazione in cui i parametri propri dell’analisi musicale vengono applicati alla composizione dell'opera scenica, al fine di creare una sensazione di semirealtà dove i significati restino sospesi e ogni spettatore possa accedere ad essi liberamente, e dove si possa comunicare con il pubblico ad un livello pre-logico, come in una forma musicale. Mediante un linguaggio molteplice (teatro fisico, danza, testo) si esplora ciò che sta dentro al teatro e ciò che intorno ad esso si muove, attraverso una comunicazione anch'essa molteplice: intima e distante, esibizionista e criptica, teatrale e televisiva.
La “forma sonata”, la più poderosa tra le forma musicali, funge da struttura: organizzazione tonale e tessitura gerarchizzata; contenuto organizzato intorno a due temi contrastanti (drammatico e metateatrale).
Il tutto in tre movimenti, anch'essi contrastanti tra loro, capaci di ordinare il tempo a partire dal caos del senso: parole e corpi; amore e odio; prima, dopo e durante. Un viaggio emozionale o razionale, a seconda della scelta di ogni singolo spettatore, attraverso la significazione diffusa di immagini e suoni.
COMPAGNIA VLADIMIR TZEKOV
Il lavoro del gruppo di azione scenica Vladimir Tzekov mira a generare un linguaggio scenico che ricerchi non la coerenza ma che questioni con energia le certezze che la società e la cultura hanno formato attorno al teatro e alla vita degli individui.
Un linguaggio che difenda il diritto di essere contraddittori. Che non offra soluzioni ai problemi ma che apra nuove questioni. Che non sia serio ma che sia responsabile. Che non sia una fanzine politica ma che sia un atto poetico. Che presenti anziché rappresentare. Il tutto senza cadere in elitismi intellettuali.
I lavori del gruppo partono da un processo di investigazione continua in cui si esplorano le possibilità del linguaggio scenico per creare pensiero critico senza ricorrere alla rappresentazione naturalistica, ovvero senza accettare che il mondo sia più reale della scena, e dunque un modello per quest‘ultima. Tale pensiero critico trascende l‘esperienza logica aristotelica ed è relazionato con un‘affezione estetica diretta e con un senso di percezione musicale della scena.
Senza pretendere di fare teatro artaudiano, il gruppo basa parte della propria ricerca leggendo e ripensando i testi di Artaud e ne condivide la posizione metafisica rispetto alla scena.
Formatosi nel 2008, il gruppo Vladimir Tzekov apre nel 2009 il proprio laboratorio di azione scenica a Granada (Spagna), con l‘intenzione di rendere tale spazio tanto un centro di formazione del creatore scenico, quanto un punto di incontro tra attori e spettatori.
Dal 2018 la compagnia è di base a Madrid e il suo direttore, Manuel Bonillo, è stato artista associato presso il Centro di Cultura Contemporanea Conde Duque e presso la Fondazione Teatro de la Abadía.
Ha prodotto negli anni numerosi spettacoli, premiati in diversi festival internazionali (BE Festival, Birmingham, Uk; Skena Up, Prishtina; FITUC, Casablanca) e presentati in diversi spazi nazionali (Fringe Matadero Madrid, Festival de Clásicos en Alcalá, Centro Conde Duque, Corral de Comedias de Alcalá, teatro confinado de La Abadía).
MANUEL BONILLO
(Madrid, 1982) è diplomato in fisioterapia, laureato in filosofia e musicologia e ha conseguito un master in filosofia contemporanea. Ha pubblicato vari articoli in ambito accademico e un libro, La paradoja de la igualdad social o mil hippies felices leyendo a Marx en vez de a Kant, vincitore del premio della saggistica Federico Mayor Zaragoza dell‘Università di Granada. I suoi interessi principali si articolano in tre percorsi, tutti nell‘ambito della scena post- drammatica: la relazione tra la filosofia di Deleuze e il teatro di Artaud, l‘applicazione dei parametri propri dell‘analisi musicale all‘analisi e composizione di opere sceniche e, in ultimo, la relazione tra BDSM, performance e politiche di genere.
Si è diplomato in diversi conservatori come pianista, cantante lirico e ballerino contemporaneo, e si è formato presso l‘Università S. Clemente de Ohrid di Sofia, Bulgaria, in teoria e pratica scenica (soprattutto grotowskiana) con Nikolai Georgiev e Petia Iosifova. Co-fondatore del gruppo di azione scenica Vladimir Tzekov, ha lavorato come artista associato presso Conde Duque (Madrid, 2018-2019) e presso la Fondazione Teatro de la Abadía. Ha partecipato a numerose attività come formatore e mediatore e, come programmatore, ha organizzato presso Conde Duque due edizioni di Perturbaciones Periódicas, un ciclo dedicato alla musica contemporanea.