Al termine dei suoi 10 anni da sindaco Matteo Ricci continua nel suo sport preferito e si abbandona all'ennesimo insulto nei confronti di quella che lui ha sempre chiamato in tono sprezzante “destra”.
Non poteva che essere così. Al termine dei suoi 10 anni da sindaco Matteo Ricci continua nel suo sport preferito e si abbandona all'ennesimo insulto nei confronti di quella che lui ha sempre chiamato in tono sprezzante “destra”.
Riavvolgendo il nastro del passato ricordiamo “marziani”, “sciacalli”, “piccoli uomini e piccole donne” e non ultimo “a destra mentalità piccola”. Parole sprezzanti, ben oltre il tono del dibattito politico cittadino, pronunciate contestualmente alla sua campagna nazionale “basta odio”, che nascondono solo una grande verità: Ricci è maleducato, odia il dissenso e chiunque esprima un'opinione diversa dalla sua, chiunque provi a mettere in discussione la sua narrazione, unico possessore della verità. “Mentalità piccola” è un insulto che rispediamo al mittente.
E' forse mentalità piccola mettere alla luce il disastro combinato con il palazzetto dello Sport costato oltre 10 milioni a fronte degli iniziali 3,6 milioni conditi con annunci trionfalisti puntualmente smentiti e durati 7 anni? Oppure i 10 anni di nulla per l'ex Tribunale? Per non parlare dei 150.000 euro per il progetto della Rambla, un'opera costosissima, complessa e superflua. Oppure sottolineare i 10 anni di ritardi sui lavori per le opere autostradali, unico comune delle Marche con i cantieri ancora da aprire. E che dire della disastrosa gestione dei servizi pubblici, orfani di investimenti ambientali per acqua e rifiuti. Ed infine è da piccola mentalità pensare che sia stato un errore costruire per Pesaro 2024 un insieme di eventi e format preconfezionati costosi, interscambiabili e privi di un radicamento piuttosto che concentrarsi su una grande mostra nazionale e sul rafforzamento dell'identità della città, delle manifestazioni radicate e dei festival già presenti?
In questi anni siamo stati abituati a tutto: a parlare davanti ad un sindaco mai attento e sempre impegnato a messaggiare a testa china con il cellulare, ai suoi interventi in consiglio fatti senza aver ascoltato il dibattito, di fatto umiliando i consiglieri comunali intervenuti, alle risate denigratorie, alle sue offese verbali.
Un atteggiamento di chi si sente il primo della classe e superiore agli altri, di chi solo con l'atteggiamento dimostra di essere allergico al dissenso, che pensa di non avere mai nulla da imparare non solo dai consiglieri di opposizione, ma anche dai consiglieri della sua maggioranza talvolta denigrati. La stessa arroganza di cui sono stati vittime anche da diversi assessori, in particolare donne, che, oltre agli insulti, più o meno meritati, sono poi anche state rimosse. Nel silenzio del PD e forse con la soddisfazione di chi le andava a sostituire. Da parte nostra abbiamo sempre rifiutato di scendere allo stesso livello, continuando a portare avanti il nostro impegno, perché la nostra passione non si lascia intimidire da un atteggiamento strafottente come il suo. A Ricci rivolgiamo un augurio sincero: nel prossimo futuro avrà molto tempo libero, ne approfitti per espandere la sua cultura, scoprirà che esiste molto di più di una palla luminosa o di ruota panoramica.
I consiglieri Comunali Dario Andreolli, Giovanni Dallasta, Emanuele Gambini, Giulia Marchionni, Andrea Marchionni, Daniele Malandrino, Michele Redaelli, Nicoletta Rossi, Francesco Totaro.