Ricci: «Tra i primi venti Comuni italiani a votare l'atto»
PESARO – Il consiglio comunale approva il bilancio di previsione 2015 e il piano annuale delle opere pubbliche, insieme al programma triennale (voto contrario dell'opposizione, ndr). L'assessore Antonello Delle Noci cita la classifica 2014 de Il Sole 24 ore: «Siamo tra i Comuni con le tasse più basse su gettito procapite per Imu e Tasi. Scenderemo ancora, con i canoni agevolati introdotti per le attività economiche e la detrazione Tasi sui redditi Isee sotto i 12mila euro». La linea: «Nessun aumento di imposte e blocco delle tariffe per servizi». Non solo: «Riduzione del debito costante, con il 40 per cento estinto negli ultimi 5 anni. I conti? Quadrano con spending review interna e risparmi sul costo del personale. Intervenendo sulla gestione del turn-over e sul numero dei dirigenti, passati da 18 a 10, con economie di 250mila euro all'anno». Sulle osservazioni della minoranza: «Pochi i 20mila euro per la detassazione d'impresa? Abbiamo aperto un capitolo con una cifra convenzionale, che dovrà essere rimpinguata. C'è tempo fino alla fine di aprile per presentare le richieste, poi interverremo». L’assessore Andrea Biancani sul piano delle opere: «Trasferiti un milione di asfalti nelle spese per investimenti. Andiamo avanti con gli appalti in permuta, in particolare su ristrutturazione edificio vecchio tribunale, interventi su Candelara E bocciofila Concordia, che vorremo trasferire nella zona di via dell'Acquedotto. Avanti con la messa a norma degli impianti scolastici: completeremo il cantiere della scuola di Borgo Santa Maria durante l’estate. Passi avanti anche sulla cassa di espansione di Chiusa di Ginestreto: finalmente si vede la luce». Sulle scogliere: «Dalla Regione 175 mila euro nel 2014: soldi insufficienti. Ottenuti, tuttavia, ulteriori 90mila euro nell’assestamento: priorità al ricarico nella zona dei Gelsi, quella che di recente ha subìto più danni»
Dibattito. Voci critiche dall’opposizione. Alessandro Bettini (Forza Italia): «Il Piano delle Opere? Tutti gli anni come sempre è un libro dei sogni. Tasse giù? Non prendiamoci in giro: siamo alle aliquote massime su tutto, vedi Imu sui terreni agricoli. Dobbiamo considerare anche le tariffe delle società partecipate, che non sono a bilancio. Vedi quella dell’acqua, molto più alta che in altre realtà. Perché le partecipate sono in utile e non in pareggio? E' capitalismo visto da sinistra. Ma i pesaresi non sono pecore da tosare. Recupero dell’evasione? Abbiamo incassato la somma più bassa degli ultimi 5 anni: anche questo dimostra la gravità della crisi. In previsione milioni di euro per le piste ciclabili. E le buche?».
Dario Andreolli (Ncd): «Il bilancio è un’occasione mancata. Per il ‘Riparti Pesaro’ previsti solo 20mila euro. Implicazione economica bassa: è un provvedimento che denota i suoi limiti. La tassa di soggiorno è troppo penalizzante per i turisti. E’ odioso anche pagare un euro e trenta centesimi. Discutibili le scelte sul personale: come si coniuga il processo di esternalizzazione e statalizzazione con il concorso per le quattro maestre? Significa aumentare di nuovo la spesa sul personale. Irrisoria la cifra messa per la riduzione delle rette dei nidi. Due milioni e mezzo per il rifacimento di viale Trieste? Era meglio guardare a Fiorenzuola e al San Bartolo. Senza senso i 450mila euro per Pesaro Studi: si faccia un ragionamento serio, sono spese non più sostenibili, a fronte del cambiamento di strategia sulla sede decentrata dell'ateneo. E’ dieci volte quello che si è messo per la diminuzione delle rette sugli asili».
Cristina Amadori (Pd): «Nonostante i tagli lineari sui Comuni, le entrate tributarie non subiscono incrementi. Utili alle partecipate? Servono anche per investire dentro le società. Bene il nuovo ufficio per la ricerca dei fondi. La risistemazione di viale Trieste è un’apertura al turismo. Noi della maggioranza votiamo a comando e siamo servili? Falso: ci confrontiamo ma esprimiamo un pensiero condiviso e deciso». All'opposizione: «E’ più difficile agire che dire sempre di no».
Fabrizio Pazzaglia (M5S): «Da dove viene l’ottimismo della previsione sul milione nel recupero dell’evasione e sui 16 milioni di alienazioni per immobili? Contestiamo le scelte: c’erano ben altre priorità. Siamo molto perplessi sulla visione d’insieme».
Alessandra Cecchini (Pd): «Assunzione delle maestre? Il Comune continua a investire nelle materne comunali. Soddisfatti per la diminuzione delle rette dei nidi: un intervento che incrocia i bisogni dei genitori. Mantenuti tutti i servizi: anche nella ristorazione scolastica nessun aumento di rette. Noi del Pd? Siamo una squadra: nessuna massa di pecore. Piste ciclabili? Spesso sono soldi europei vincolati, possono essere messi solo lì».
Giovanni Dallasta (Siamo Pesaro): «Ci sono investimenti su opere non necessarie: viale Trieste, centro bocciofilo e stadio. Anche se sono progetti partiti da tempo, adesso gli scenari sono cambiati. Insufficienti le somme per dissesto idrogeologico, sicurezza e promozione turistica».
Federico Alessandrini (M5S): «Si parla sempre di sette milioni tagliati dal governo. Ma il governo chi lo guida? Chi è che taglia? Il dottore cura e dà le medicine sbagliate». Poi nota: «La politica non c’entra con lo sport, serve un distacco. Ben vengano risorse per bocciofila e stadio Benelli, ma per le altre attività? Fare chiarezza sulla questione piscine». Remo Giacchi (Fi): «Preventivo poco sensibile sui temi strategici. Dobbiamo rassegnarci a perdere la falesia del San Bartolo? Manca un progetto sul turismo. Il rilancio deve prevedere l’ingresso nei grandi canali nazionali e internazionali. Trascurato anche il fronte sanitario».
Edda Bassi (M5S): «Manca un aspetto fondamentale: la reciprocità. Le nostre istanze vengono disattese. Non c’è voglia di confronto. In Regione si è parlato, per il futuro, del 52 per cento di tagli alla spesa del welfare. Come reggerà il Comune? Riusciremo a portare avanti i servizi? I cittadini in difficoltà lamentano assenza di risposte dai servizi sociali. Cresce il bisogno per povertà e classi a rischio. Il bilancio disattende le linee programmatiche. Il cambio di paradigma non si è visto, non ci sono orizzonti innovativi. Unione dei Comuni? Contenitore vuoto allo stato attuale».
Roberta Crescentini (Siamo Pesaro): «Poche le risorse per le situazioni di disagio economico. Rispetto alle necessità, le risorse per il fondo anticrisi sono una goccia nel mare. Stadio Benelli e bocciodromo? Promesse a bacini di voto dell’amministrazione. Non sono interventi di pubblica utilità».
Ma Matteo Ricci: «La stragrande maggioranza dei Comuni non è in grado di fare il bilancio. E’ il sesto anno consecutivo di tagli, senza considerare il collasso delle Province sui Comuni. Un esempio: la Panoramica è strada provinciale, o rimangono le frane oppure interviene il Comune. C’è l’esigenza urgente di un decreto sugli enti locali. Nonostante tutto, siamo tra i primi 20 Comuni italiani di una certa dimensione ad avere fatto il bilancio entro il 31 marzo». Il sindaco sulle scelte: «Siamo intervenuti sulla riorganizzazione della macchina, dimezzando i dirigenti. Il costo del personale dovrà calare, l’obiettivo è arrivare al 20 per cento di incidenza sul bilancio. E' una via necessaria per mantenere i servizi sociali. Intanto, con il preventivo 2015, tuteliamo welfare e politiche educative, senza smantellare le scuole comunali. Che sono un pezzo di storia della città». Sulle manutenzioni: «E’ un settore dove non possiamo più tagliare, siamo arrivati al limite». Unione dei Comuni: «Può non piacere a tutti ma è l’unica strada, anche per gli investimenti. E noi siamo stati avanguardia, come Comune capoluogo». Ribadisce il paradigma: «Per le cose piccole interverremo con il nostro bilancio, per le cose grandi con risorse extra. L’indirizzo politico è non togliere i fondi ai quartieri. In pochi mesi abbiamo messo in moto molti processi. Pesaro Studi? Abbiamo fatto una scelta precisa, parlandone con gli studenti».
Non passano gli emendamenti di Forza Italia e Siamo Pesaro per «stornare 500mila euro da 'personale e prestazioni di servizi' al capitolo 'acquisto di beni e servizi'». Bocciato anche l'emendamento per l'abolizione dell'aliquota addizionale Irpef allo 0.60 per cento per i redditi sotto i 15mila euro. Nel piano triennale delle opere, Forza Italia e Siamo Pesaro, con emendamento respinto, tornano a chiedere la «ristrutturazione dell'ex tribunale da destinare ad attività museali o altre strutture comunali», la riqualificazione urbana della zona mare «abbinata al centro storico, con priorità ai luoghi più degradati» e la riduzione dello stanziamento destinato al primo stralcio dello stadio Benelli (indicato un milione e mezzo di euro, ndr), «per dirottare 500mila euro alla ristrutturazione del vecchio palas». Aperture invece sul restauro delle pitture di Enzo Bonetti alla San Giovanni, dopo verifica di preventivo nel relativo fondo di comparto, con emendamento di Forza Italia e Siamo Pesaro rimodulato insieme alla maggioranza, approvato all'unanimità.