Entro maggio saranno oltre duemila le prestazioni erogate con il nuovo mammografo di via Nanterre. Il nuovo dispositivo del distretto di Pesaro in funzione da un paio di settimane è stato inaugurato ieri mattina alla presenza del direttore Generale Ast Pu Nadia Storti e dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.
“Il nuovo mammografo di ultima generazione lavora a pieno regime – spiega la Storti - un investimento complessivo del valore di circa 250 mila euro. Un notevole afflusso che si registra sia per le indagini cliniche che per l’adesione allo screenning mammografico. Un segno che dimostra come il percorso di cura e la prevenzione funzionino e danno risposte alle tante donne del distretto di Pesaro che vengono qui anche per eseguire le prestazioni urgenti. L’inaugurazione di oggi vuole essere un ringraziamento per tutti gli operatori che hanno lavorato per raggiungere questo risultato. Ricordiamo infatti che questo è il primo mammografo delle Marche in funzione, acquistato con i fondi del PNRR”.
I dati delle prestazioni eseguite al distretto registrano un aumento di circa il 40 per cento nel 2023, rispetto al 2022. Con un trend ancora in crescita per il 2024. Ricordiamo infatti che il reparto lavora a stretto contatto con la Brest Unit dell’Ast e che non appena il radiologo registra delle anomalie, le pazienti vengono immediatamente inserite all’intero del percorso diagnostico terapeutico assistenziale dell’Ast per verificare la presenza o meno del tumore così da inserire le donne nel percorso di cura chirugico-oncologico.
“In questo mese inaugureremo due mammografi installati nel comune di Pesaro - aggiunge l’assessore alla Sanità della regione Marche Filippo Saltamartini – questo indica l’attenzione della giunta per la prevenzione attraverso il potenziamento delle risorse sanitarie per la diagnosi precoce e il trattamento del cancro al seno”.
Il nuovo mammografo è uno strumento efficace nel miglioramento della sicurezza ed accuratezza diagnostica e può essere affiancata alla Risonanza Mammaria, soprattutto nelle pazienti claustrofobiche e portatrici di dispositivi impiantabili, che non possono sottoporsi a risonanza magnetica. In particolare il nuovo mammografo permette l’acquisizione di immagini in tomosintesi (3D) per esami di secondo livello. Un dispositivo che consentirà un miglioramento dell’attività clinica nel suo complesso, sia nei percorsi di screening che nella clinica, mediante l’impiego di tecnologie di elevato livello qualitativo e prestazionale, che garantiscono al contempo di minimizzare i livelli di dose radiante, con migliore capacità di rilevazione delle lesioni mammarie (microcalcificazioni) e l’abbattimento di circa il 30-40% della dose radiante sul paziente. Inoltre i sistemi installati misurano e selezionano i parametri di esposizione (pre-esposizione) sulla base della composizione individuale della mammella.