L’associazione sottolinea i punti della piattaforma presentata alla vigilia del voto. “Ricordatevi di chi produce ricchezza e lavoro”
PESARO - Dieci incontri effettuati nel mese di maggio con altrettanti candidati a sindaco e un confronto con i candidati al Parlamento europeo delle Marche.
La CNA di Pesaro e Urbino, nell’augurare buon lavoro a tutti coloro che sono stati già eletti e un in bocca al lupo a coloro che andranno ai ballottaggi, intende rimarcare le priorità dell’associazione esposte ai candidati stessi alla vigilia del voto. Punti che CNA indica come prioritari che dovranno essere iscritti nell’agenda di chi governa.
Al centro i temi cari al mondo della piccola e media impresa; primo fra tutto quello delle infrastrutture, dell’isolamento della provincia di Pesaro e Urbino; della cronica carenza di collegamenti viari, ferroviari. Un problema di collegamenti trasversali ma anche di mancata programmazione e investimenti adeguati sulla dorsale costiera. Altro problema quello delle infrastrutture informatiche in alcune zone interne della provincia decisamente al di sotto degli standard minimi degni di un paese moderno.
Un tema che CNA ha posto con forza ai candidati a sindaco è quello della consultazione. L’associazione ritiene importante che ogni amministrazione discuta con i rappresentanti del mondo delle imprese in maniera preventiva ogni progetto che riguardi la città e il territorio attraverso tavoli di consulta economici. C’è poi il tema della transizione energetica attraverso le Cer (Comunità energetiche rinnovabili) e l’autoproduzione di energia per autoconsumo; la riqualificazione delle aree produttive attraverso progetto di Smart city; la riqualificazione dei centri storici attraverso nuova politica che riporti l’artigianato e il piccolo commercio di servizio al centro. Uno stop al degrado attraverso interventi di recupero che possano ridare decoro a tutte le città; servizi sanitari da mantenere e potenziare; un’attenzione maggiore nell’affidamento degli appalti pubblici (nel rispetto delle leggi), alle imprese del territorio.
Al centro anche la transizione ecologica, la sostenibilità energetica, la transizione digitale attraverso l'intelligenza artificiale, il completamento del mercato unico con la necessità di avere una politica industriale comune, insieme a nuovi modelli economici a cui ispirarsi per leggi a misura di impresa. Ma anche il tema del lavoro, della formazione, della tutela del made in Italy.