Consiglio, passano le linee guida per le varianti al Prg e al Parco San Bartolo
PESARO – Passano le linee guida generali sulla 'procedibilità' delle varianti al Piano regolatore e al Piano del Parco San Bartolo (voto contrario dell’opposizione, ndr). «Un atto di indirizzo richiesto da cittadini, associazioni, imprese, residenti – spiega l’assessore Stefania De Regis -. C’è stata una disamina delle richieste di varianti depositate. Si è deciso di assumere indirizzi per dare istruzioni agli uffici sulle varianti: quelle che si potrebbero attivare e quelle che in questo momento storico non sono ritenute interessanti. Le ragioni? Trasparenza e chiarezza tra amministrazione e cittadino». Sul metodo: «Si prende atto delle richieste dei cittadini nel passaggio da edificabile ad agricolo; si considerano le situazioni di destinazioni non più congrue rispetto all’evoluzione della città e della società. Le varianti saranno comunque in linea con gli obiettivi del Prg. Non si cambia nulla rispetto ai presupposti di base». Sulle richieste che potrebbero far scattare l’attivazione, l’assessore cita, tra le altre, «le proposte di riqualificazione di comparti o immobili per opere e servizi pubblici La volontà? Semplificare le procedure amministrative e contenere le spese, attraverso lo screening ad hoc delle richieste. Guardiamo all'impostazione unitaria dei progetti di variante, in modo da accorpare le richieste per tipologie omogenee».
Dibattito. Giovanni Dallasta (Siamo Pesaro): «Perché Goffi non ha fatto una determina se il provvedimento è così 'leggero'? Si vuole suddividere le varianti per famiglie. Ma ci sono casi che paiono dettati da interessi privatistici, nelle situazione di beni non appetibili,solo per fini di reisnerimento sul mercato. Si parla di riqualificazione? Vero. Ma in modo troppo generico. Il privato non ha il diritto di chiedere varianti al Prg: si darebbe il via a un iter amministrativo ben preciso, aprendo la strada anche ad eventuali contenziosi e possibili sorprese negative». Segue emendamento sul tema del consigliere di Siamo Pesaro (respinto dalla maggioranza, ndr). Alessandro Bettini (Forza Italia): «Qual è la polpetta avvelenata del provvedimento? Non c’era bisogno: sono anni che si usano delibere plurime per tipologie simili. Perché statuirlo in un atto di indirizzo? Perché mettere insieme il Prg con il Parco San Bartolo? Significa mettere insieme le pere con le mele: il San Bartolo ha vincoli specifici». Ancora Bettini: «Perché non si cita il parere della Regione? E’ necessario il ritiro dell’atto per concordarlo con il Parco San Bartolo, visto che si deve operare in sinergia». Ma De Regis e Nardo Goffi: «Non vogliamo incrementare l’aspettativa del cittadino per aumento di edificazione o sviluppo di un’area, senza una ricaduta rispetto all’interesse sulla comunità. Chiari gli indirizzi: no a consumo di territorio e incremento di indici. Piano regolatore e San Bartolo? I nostri uffici si occupano anche delle istruttorie per le richieste che arrivano dal Parco Chiaramente verranno mantenuti i passaggi su tutti gli enti: non verrà bypassato nessuno, non ci muoviamo in autonomia».
Xanitalia. Via libera alla «variante al permesso di costruire» - rilasciato nel marzo 2011 per Xanitalia – per consentire all'azienda di alzare la copertura della zona di produzione già autorizzata in via Brigata Gap. Voto a favore della maggioranza, si astiene l’opposizione. Nello specifico, si passa da sette metri e venti centimetri di altezza a nove metri: «Un intervento riconosciuto di pubblico interesse, che si concretizza nel completamento delle previsioni della zona artigianale Cuzaf», nota de Regis. La richiesta è realizzare magazzini verticali per la movimentazione automizzata di materiali e merci, in modo da velocizzare le operazioni di carico e scarico. Osserva Bettini: «Il proprietario dell’area è uno, il permesso di costruire viene dato ad altro soggetto». Ma gli uffici comunali: «Sono entrambe aziende dello stesso gruppo (Xanifin e Xanitalia, ndr)».
Piazzale della Libertà. L'assemblea approva il preliminare per il secondo stralcio della riqualificazione di piazzale della Libertà (contrari i consiglieri M5S; voto a favore di Andreolli (Ncd), Dallasta (Siamo Pesaro) e Giacchi (Fi); si astengono Bettini e Renzoni (Fi), ndr). «Nuovo arredo urbano: investimento per 300mila euro, coperto per gran parte con gli oneri di urbanizzazione, su un'area di 1400 metri quadri», spiega l'assessore Andrea Biancani. Nel dettaglio: «Pavimentazione in stile piazzale della Repubblica, con gli stessi materiali, per ricercare continuità; rifacimento della rete dei sottoservizi; nuovi pali per l'illuminazione pubblica, panchine e cestini; adeguamento della segnaletica orizzontale e verticale. Vogliamo una piazza pedonale». Cronoprogramma di un anno dal progetto esecutivo alla fine dei lavori. «L'obiettivo è concludere per l'estate 2016». Fabrizio Pazzaglia ed Edda Bassi M5S: «Si punta sul lato estetico ma ci sono altre priorità. Il dissesto idrogeologico, il centro storico, la sicurezza dei cittadini, la cultura. La maggioranza vive di slogan». Il sindaco Matteo Ricci: «E' una delibera importante, propedeutica al piano delle opere. Se puntiamo sul turismo, con coerenza, la seconda piazza della città è una priorità. E' un luogo identitario, a cui bisogna dare valore. Il lavoro non sarà estemporaneo. Risolviamo anche il problema del palco davanti alla Palla, con la sistemazione a lato».
Dosso di via Varsavia. In apertura di seduta, interpellanza di Dario Andreolli (Ncd) sul dosso artificiale in via Varsavia: «E' di dimensioni enormi, all'ingresso del parcheggio di Baia Flaminia: un pericolo per bici, moto e automobili». L’assessore Rito Briglia: «E’ stato autorizzato dalla polizia municipale, non per ragioni di viabilità ma in collegamento con i lavori della zona relativi alle strutture sportive, in attesa che Marche Multiservizi completasse gli allacci per l’acqua. Gli interventi si sono conclusi lo scorso venerdì: entro la fine di marzo il dosso sarà rimosso»
Vigili di Quartiere. «Ad oggi, l’organico del corpo si è ridotto di quattro unità, a causa di mobilità interna e di un decesso. E’ il quattro per cento in meno, su un totale di cento persone. Ciò nonostante, abbiamo attivato progetti per accrescere la sicurezza dei cittadini. In particolare ne è partito uno, che riguarda il centro storico, con monitoraggi di pattuglie, dalle 8.45 alle 21, attraverso turni di 4-5 ore, a intervalli regolari. Il controllo a piedi dei vigili aumenta la tranquillità di cittadini e attività economiche. Nel periodo estivo, nel centro storico il servizio sarà esteso tutti i giorni fino alle 24. Negli altri quartieri la situazione è più complessa: il corpo della polizia municipale ritiene che sia necessario il monitoraggio per coppie di vigili. La figura dei vigili di quartiere? E’ cambiata, adesso è vista come primo 'sportello' della sicurezza in generale», evidenzia Briglia, rispondendo a un'interrogazione delle consiglieri Amadori, Crescentini, D'Emidio, Bassi, Panicali, Renzoni.