Nota di rettifica del Prefetto Pizzi in merito ad alcuni titoli comparsi sulla stampa locale
di Ufficio Stampa
Con riferimento agli articoli apparsi sulla stampa locale del 28 aprile scorso, a seguito della conferenza stampa svoltasi nella Sede Municipale del Comune di Pesaro, ed in particolare all’articolo del quotidiano “Il Messaggero” dal titolo: “Il Prefetto lancia le sentinelle volontarie” e al fine di evitare erronee interpretazioni o inutili strumentalizzazioni, si ritiene di dover precisare che, nel corso della conferenza stampa anzidetta, il Prefetto non ha mai pronunciato i termini “sentinelle” o “sceriffi del quartiere” né ha in alcun modo proposto o auspicato la creazione di figure di tal genere, essendosi limitato ad ipotizzare, allo scopo di accentuare l’attività di prevenzione dei reati, la eventuale, futura adozione di protocolli di intesa aventi ad oggetto il così detto “controllo del vicinato”, già peraltro adottati e sperimentati in altre aree provinciali.
Il Prefetto stesso ha, inoltre, ripetutamente sottolineato come tali iniziative non contemplassero, in alcun modo, la istituzione di “ronde” né di altre forme di controllo del territorio da parte dei cittadini sulle quali, come è noto, ha espresso pubblicamente, sin dal suo insediamento in questa Provincia, le proprie valutazioni nettamente negative.
Nella conferenza stampa anzidetta, il Prefetto ha altresì evidenziato come l’eventuale adozione di protocolli relativi al “controllo del vicinato” avrebbe dovuto comunque essere preceduta da una attenta valutazione, proprio allo scopo di evitare la creazione di gerarchie tra i cittadini ed in definitiva quindi di quelle figure, “sentinelle” o “sceriffi” inspiegabilmente richiamati nei titoli degli articoli di stampa di cui sopra.
E’ evidente, pertanto, che tali articoli non hanno rispecchiato in alcun modo né le parole né il pensiero del Prefetto innescando peraltro controrepliche da parte di alcuni sindacati di Polizia, riportate dalla Stampa locale in data odierna, originate verosimilmente da tale erronea divulgazione dei concetti e delle espressioni utilizzate dal Prefetto.
Nel confidare in un’ampia diffusione della presente precisazione, si auspica che, per l’avvenire non abbiano più a verificarsi simili infedeli distorsioni che, oltre ad informare in modo non corretto i lettori, non consentirebbero a questa Prefettura di poter mantenere, come spera, i necessari rapporti di leale collaborazione con la Stampa locale.