Venerdì 8 maggio, a Pesaro, la presentazione del nuovo libro di Paolo Pagnini ‘Senza fare economia’. Copia omaggio del libro a tutti gli intervenuti fino ad esaurimento disponibilità
“Come è potuto succedere che quello che era stato ideato come uno strumento virtuale per favorire lo scambio di beni e servizi, all’improvviso ce lo siamo ritrovato animato di vita propria e addirittura ci si sia rivoltato contro, impedendoci di fare quello che, nelle intenzioni originarie, doveva addirittura favorire?”
E’ da questa domanda che prende spunto il nuovo libro di Paolo Pagnini ‘Senza fare economia’ che sarà presentato venerdì 8 maggio alle 18.00, nella sala convegni della direzione generale di Banca dell’Adriatico (Pesaro, via Gagarin, 216). Un libro che, partendo proprio dalla natura e dalle origini del denaro, ‘una cosa finta -scrive Pagnini- inventata, senza altro valore se non quello che arbitrariamente gli attribuiamo’, analizza la realtà che viviamo, nella quale quello stesso denaro è divenuto una entità indipendente, in grado di interferire sulle nostre scelte e sul nostro futuro.
Alla presentazione del libro, stampato in una edizione speciale per Confesercenti, oltre all’autore parteciperanno il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e il professore di Economia dell’Università di Urbino Giorgio Calcagnini. Modera l’incontro il direttore provinciale di Confesercenti Roberto Borgiani. Nell’occasione, sarà consegnata una copia omaggio del libro a tutti gli intervenuti fino ad esaurimento della disponibilità.
Paolo Pagnini, pesarese, dedito, per lavoro e per passione, a diversi ambiti, dalla comunicazione allo spettacolo, dalla radiofonia alla fotografia, dal commercio alla ideazione e promozione di iniziative turistiche, culturali e artistiche, racconta la crisi che vivono cittadini e imprese senza le competenze di un economista, ma con il buon senso di chi vive tutti i giorni gli effetti di un sistema ribaltato, di una specie di immenso Monopoli nel quale “qualcuno di quelli che ne sanno più di noi semplici concorrenti, si sono dapprima impegnati a fondo per convincerci che i soldi sono il motore di tutto” e poi “quando erano riusciti addirittura a farci credere che la politica fosse sostanzialmente (e quasi unicamente) la gestione dei conti dello stato ecco che, all’improvviso ci sono venuti a raccontare che quei soldi, tutti i soldi, erano finiti, non ce n’erano più”.
“Leggere ‘Senza fare economia’ di Paolo Pagnini –scrivono nella prefazione Alfredo Mietti e Roberto Borgiani di Confesercenti- è sorprendente e allo stesso tempo familiare. Lo è per noi che lavoriamo ogni giorno al fianco degli operatori del commercio e del turismo e conosciamo a fondo le loro problematiche. Lo è per tutti coloro che vivono sulla propria pelle la cosiddetta ‘economia reale’, fatta di soldi che spariscono e di un mercato congelato dalla paura di spendere, motivata dal presente difficile e dal futuro incerto”.