Come affrontare lo stallo del porto
Si è svolto nella mattinata di oggi, presso la Capitaneria di Porto, un incontro voluto dal Comandante del porto Capitano di Fregata (CP) Angelo CAPUZZIMATO con i presidenti dei sodalizi nautici al fine di aggiornarli sulle attività sinora poste in essere da questo Comando, nonché delle sinergie predisposte di concerto con l’Amministrazione Comunale, nei riguardi del Provveditorato alle Infrastrutture affinché si addivenisse, nei tempi più ristretti possibili, al definitivo completamento dei lavori oramai da mesi fermi presso la Banchina “A” (Banchina Rondolini) del porto di Pesaro.
I lavori sono da tempo fermi per problematiche burocratiche a carattere economico riguardanti la Ditta esecutrice dei Lavori ( La Società Bresciani S.r.l.), criticità che non afferiscono tanto il comparto tecnico operativo degli uffici di Ancona del provveditorato, quanto adempimenti e procedure di natura ministeriale economica ed autorizzativa.
Come se non bastasse, si è tuttora in una fase di “stallo” per quanto concerne la riconsegna temporanea dello specchio acqueo della Nuova Darsena, polmone acqueo quanto mai essenziale e necessario per poter consentire l’ormeggio delle barche temporaneamente arenate presso la parte terminale del porto canale, laddove la caratterizzazione ed i carotaggi dei sedimenti può effettivamente effettuarsi solo quando quota parte del porto canale sia stata resa sgombra dalle barche che vi ormeggiano a che, per la maggior parte, risultano quasi totalmente arenate.
Il Comandante CAPUZZIMATO, ha posto in rilievo, nel corso della riunione, le reiterate comunicazioni inviate al Provveditorato al fine di rendere il più spedite e fluide possibili le procedure di temporanea disponibilità dello specchio acqueo della nuova darsena, cercando di snellire e dipanare quei percorsi burocratici che letteralmente “mettono in ginocchio” ogni utile ed operativa iniziativa posta in essere per rendere efficiente e competitivo un porto di rango nazionale quale è il porto di Pesaro in forza della vigente classificazione.
Qualora infatti tali lungaggini burocratiche correlate alla definitiva conclusione dei lavori sulla banchina “A” dovessero ulteriormente prolungarsi, l’Autorità Marittima, starebbe valutando, di concerto con i tecnici del Provveditorato di Ancona, (che per determinati adempimenti decisionali del servizio infrastrutture dipendono dal Provveditore che ha sede a Firenze), di propendere addirittura per una “parziale riconsegna del ciglio banchina” che nel corso di questa settimana vedrà una ristretta prosecuzione dei lavori in atto perlomeno per renderne fruibile l’ormeggio delle imbarcazioni.
Quanto sopra quale estremo atto di proattività ed attenzione rivolta alle istanze dei diportisti aderenti ai sodalizi nautici e non che normalmente avevano sempre trovato possibilità di ormeggio in quello specchio acqueo.
Il Comandante del Porto ha espresso in conclusione dell’incontro questa affermazione: “Sto ponendo in campo, unitamente all’Amministrazione Comunale, ogni risorsa sollecitando il Provveditorato di Ancona affinchè si interfacci con il Provveditore che ha sede a Firenze, il fine di poter uscire al più presto da questa preoccupante situazione di immobilismo che il porto sta vivendo che rende questo periodo critico sempre più difficile e particolare”.
Intanto continuano le attività correlate alle indagini relative al fenomeno che ha interessato la parte terminale del porto per raggiungere un inquadramento veritiero sulle cause e sulle responsabilità che hanno determinato l’insabbiamento straordinario della parte terminale del porto canale.