Ricci: «Al lavoro sulla programmazione degli interventi negli impianti sportivi»
PESARO – La sinergia tra Comune e Polisportiva Santa Veneranda partorisce altri due campi in erba sintetica, uno da sette e uno da undici «ma modulabile, all’occorrenza, anche per il calciotto. Saranno il terreno ideale per gli allenamenti della prima squadra e del settore giovanile. Che oggi conta 150 ragazzi, dai 5 ai 15 anni», notano il presidente Arrigo Corsini e il deus ex machina Mario Morazzini, già calati nella prospettiva del rilancio del vivaio. D’altra parte la struttura c’è: «Adesso possiamo offrire servizi di livello: una tribuna da 800 posti appena restaurata, tre campi, spogliatoi, parcheggi. La tradizione continuerà». La sponda pubblico-privato ruota su un’area comunale concessa per 18 anni alla società. Che ha recuperato il preliminare chiuso nel cassetto di Aroldo Pozzolesi, con un investimento di 260mila euro: «I lavori? Partiti a metà luglio. Abbiamo ripreso i drenaggi orizzontali, dopo lo sbancamento del fondo», è la sintesi del dirigente Fabio Scavolini. Benedice il parroco Michele Rossini, che si aggira tra il consigliere regionale Figc Paolo De Grandis, il delegato provinciale Pasquale Mormile e i ragazzi delle giovanili indossando il giubbotto arancionero: «Non può che essere così: tutto è nato dal campetto della parrocchia, nel lontano 1966». E se per l’assessore Mila Della Dora e il consigliere regionale Andrea Biancani «il regalo della società va oltre il quartiere: è per tutta la città», secondo il sindaco Matteo Ricci «la storia gloriosa del Santa Veneranda è di grande attualità. La Polisportiva sta dando risposte enormi sullo sport ma anche sul lato sociale, perché nelle scuole calcio, sempre più spesso, gli allenatori sono anche formatori». Nei campi in erba, dunque, si tramanderà la tecnica abbinata ai valori da cui ripartire: «Non a caso siamo candidati a città europea dello sport 2017. Sarà dura, ma per noi il riconoscimento è già un onore. E per presentarci al meglio stiamo programmando la sistemazione degli impianti. L’investimento del Santa Veneranda è la dimostrazione che Comune e società possono collaborare per rafforzare il movimento sportivo». Per il sindaco, un caso virtuoso: «Da moltiplicare».