Presentato il percorso volto a siglare un accordo per approfondire il ruolo degli enti spirituali nella conversione ecologica e nella salvaguardia della cultura
Parte da Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura, il percorso "verso il Patto dei Monasteri" per la Cura del Creato, volto ad approfondire il ruolo che possono avere gli enti spirituali nella conversione ecologica e nel salvaguardare la cultura.
Silvano Straccini, direttore generale Pesaro 2024, ha sottolineato come il calendario della Capitale, è segnato da contenuti “che puntano a una rilettura della cultura alla luce del suo rapporto con la natura a la tecnologia. Il lavoro che oggi viene presentato, ha in sé molti aspetti di tale connessione e della ricerca che Pesaro Capitale sta compiendo insieme a numerosi enti, privati, associazioni. Un coinvolgimento ampio, che testimonia la grande maturità della città e l’impegno per connettersi a questa riflessione sul nuovo concetto di cultura”.
Il percorso “verso il Patto dei Monasteri” è stato presentato nell’ambito delle iniziative de “La natura vivente della cultura”, appuntamenti in programma fino a maggio, promossi dall’assessorato alla Sostenibilità del Comune per esplorare le connessioni tra i quattro elementi della vita (aria, acqua, terra e fuoco) e congiungerle a La natura della cultura di Pesaro 2024. Maria Rosa Conti, assessora alla Sostenibilità di Pesaro, ha ricordato il valore della parola ‘civitas’ intesa come spirito di comunità e “il doveroso impegno della politica, e degli enti locali, al prendersi cura della stessa, della comunità e del creato insieme a tanti alleati. Il Patto dei Monasteri sottolinea l’apertura verso il mondo spirituale e religioso così intimamente connesso alla natura, e la necessità dei decisori politici di rivolgersi alle stesse per raggiungere una conversione ecologica necessaria e urgente. Sono luci nel buio dei nostri tempi difficili che si propongono di 'fare costellazione' ed essere luoghi di cura del corpo e dell'anima”.
A tessere i legami del Patto Grazia Francescato, leader ambientalista, “Il futuro che dobbiamo mettere insieme deve essere guidato da tre stelle polari: la cura; l’interconnessione della salute umana con quella ambientale; la triplice sostenibilità. Il Patto si pone l’obiettivo di spingere su un ‘ora et labora’ del terzo millennio; un motto rivolto alla cura del creato e delle creature che attui una conversione ecologica come percorso alchemico di evoluzione della coscienza collettiva, per dipanare l’intreccio micidiale che segna la nostra contemporaneità”.
Presente all’appuntamento il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini, che ha ribadito la “Collaborazione tipica della vita dei monasteri, che tanto rispecchia lo spirito di Pesaro 2024 che ha diffuso, proprio in questa ottica, il riconoscimento della Capitale a tutti i 50 Comuni della provincia. In uno spirito di condivisione che chi come me ha vissuto il sogno pionieristico di Gino Girolomoni, sa che può guidare un viaggio verso la tutela dell’ambiente, alleggerendone la fatica e la sofferenza”.
A salutare i presenti anche Sandro Salvucci, Arcivescovo Metropolita di Pesaro, che ha sottolineato: “Una vera cultura sta nella capacità di relazione tra l’uomo e la natura; un rapporto in cui la seconda non viene violentata ma custodita e coltivata”. Perché cultura e coltivare hanno la stessa radice, basata “sulla capacità dell’uomo di rapportarsi alla natura nel rispetto di essa. Creando un equilibrio, un dialogo” ha concluso prima di citare la terzina del Cantino delle Creature di San Francesco d’Assisi che riporta “Laudato si', mi' Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte” a sottolineare il valore dell’elemento fuoco per l’uomo e la cultura.
All’incontro hanno preso parte anche le rappresentanze dei Monasteri partecipanti al percorso tra cui: il Monastero dei Monaci Camaldolesi di Fonte Avellana; il Monastero della famiglia Girolomoni ad Isola del Piano; il Monastero dei Girolomini nel Parco di San Bartolo a Pesaro, il Monastero di San Leonardo al Palco, Prato; Ashram di Altare, Savona.
L’incontro si è concluso con l'intervento "Il Fuoco Elemento di calore e luce" dell'Animatrice della Laudato sì Tiziana Gallo. Mirato al connubio scienza/arte/spiritualità anche l’appuntamento in programma nel pomeriggio, alle 17.30, nell’Alusfera di piazza del Popolo, insieme allo scienziato Valerio Rossi Albertini, fisico del CNR, che proporrà una dimostrazione scientifica dal titolo: “Clima Infuocato?”. A partecipare sarà anche Vincenzo Fano, professore del Dipartimento Scienze Pure e Applicate dell'Università di Urbino.
PATTO DEI MONASTERI
L'idea portante del Patto è che il FUOCO, usato nei secoli per i processi alchemici, potrebbe innescare in questo difficile periodo storico un processo alchemico/ spirituale che veda uniti alcuni monasteri capofila impegnati nella cura, la salvaguardia della cultura (come già fecero nel Medioevo) e la conversione ecologica, sull'onda dell'ecologia integrale voluta da Papa Francesco. Nel Terzo Millennio un fattore chiave è rappresentato dal dialogo tra le fedi: ed ecco il motivo per cui abbiamo invitato le induiste del Matha Gitananda Ashram di Altare (Savona). Si tratta non solo di approfondire il ruolo degli enti spirituali, veri e propri punti luce nel buio, ma di aiutarli a fare costellazione, a strutturarsi come luoghi di cura del corpo e dell'anima.
I Monasteri primi firmatari, sarebbero: Monastero dei Monaci Camaldolesi di Fonte Avellana, con Dom Gianni Giacomelli; Monastero della famiglia Girolomoni ad Isola del Piano, fondato da Pietro Gambacorta da Pisa e per secoli sede dei Girolomini, Maria Girolomoni,fondazione Girolomoni; Monastero dei Girolomini nel parco di San Bartolo a Pesaro, Maria Balsamo, Famiglia Zanucchi Pompei; Monastero di San Leonardo al Palco (Prato) sede Comunità I Ricostruttori, Padre Guidalberto Bormolini; Ashram di Altare (Savona), Shuddhananda e Kriyananda Ahsram.