"Abbiamo detto la nostra fine la fine".
Una finale per la serie A che sfugge all’ultima giornata, ma nessuna recriminazione. Il tecnico della Pesaro Rugby Ernesto Ballarini, al di là di un po’ di amarezza, non può che vedere il bicchiere mezzo pieno: «L’obiettivo era di riuscire a raggiungere la finale per la serie A come l’anno passato. Dopo un risultato di quel tipo era un obbligo per la squadra avere la medesima ambizione. Poi però per come siamo partiti a inizio anno, con una squadra profondamente cambiata, pensavamo che non saremmo neppure arrivati a giocarcela. Invece fino all’ultima giornata abbiamo detto la nostra e per questo non possiamo che parlare di bilancio positivo».
Quali i principali problemi che avete incontrato?
«Dei primi 8 uomini di mischia della passata stagione, ne abbiamo cambiati quattro che erano risultati fondamentali e purtroppo abbiamo dovuto ogni volta sopperire a nuove assenze. A questo aggiungiamo che abbiamo avuto problemi anche nei trequarti, dove credevamo di avere una rosa ampia. In compenso i giovani si sono comportati bene, anche se devono ancora crescere. Certo è che il Noceto, unico a violare il Toti Patrignani, aveva una rosa superiore».
Quali i rimpianti?
«Non aver potuto giocare contro Civitavecchia e Noceto con l’organico al completo. Però di fatto abbiamo perso le due partite con le squadre più pesanti e più smaliziate. Un peccato perché la squadra ha preso coscienza delle sue potenzialità e del fatto che se la può giocare contro chiunque. Mi spiace inoltre per il risultato dell’ultima sconfitta, un po’ troppo pesante a fronte dell’impegno messo dai ragazzi in tutta la stagione. Però, nonostante il grande lavoro del preparatore D’Amen, siamo arrivati con il fiato corto avendo spremuto sempre gli stessi».
Qualche ringraziamento speciale ai tuoi ragazzi?
«Un encomio alla prima linea. Badiali, che arrivava addirittura da un campionato Uisp, e Casoli sono state due belle scoperte, oltre a Galdelli, una garanzia, rientrato addirittura in anticipo dopo l’infortunio e l’arrivo di Maccan, un giocatore che ha confermato tutto quanto di buono sapevo di lui. Tutte le altre squadre avevano tanti ricambi, loro hanno stretto i denti ogni gara. Inoltre due parole su Jelic. Per limiti d’età il prossimo anno non potrà più giocare in prima squadra, ma per l’impegno che quest’anno ha messo ad ogni allenamento è stato un esempio per tutti i più giovani. Mi auguro resti comunque vicino la società».
Dove deve migliorare questa squadra in vista dell’anno prossimo?
«E’ una squadra che deve maturare nell’atteggiamento, sia in partita che in allenamento. Per crescere serve ancora più serietà e convinzione nel fatto che solo con il lavoro si può migliorare».
Da sottolineare il grande pubblico che vi ha seguito in stagione e ancor più nella gara contro Noceto. La città si sta innamorando di questo sport?
«Ho letto di tanta rabbia da parte dei tifosi della Vis e nemmeno una parola sullo splendido pubblico che ormai ci segue abitualmente. Domenica ci saranno state poco meno di mille persone con le due tribune piene e almeno quattro file di persone in piedi a bordo campo. Una vera e propria festa con il Noceto che è uscito fra gli applausi. Credo che i nostri ragazzi per quanto fanno vedere in campo meriterebbero di essere seguiti un po’ di più».
Possiamo pensare a una nuova stagione con Ballarini ancora sulla panchina della Pesaro Rugby?
«Lo valuteremo assieme al presidente e al direttore sportivo nelle prossime settimane, ma penso di non esserci. Mi piacerebbe restare come direttore tecnico e portare avanti il progetto che abbiamo avviato in questi anni con le giovanili di modo che continui ad essere quell’importante serbatoio da cui la prima squadra può attingere».