Intervista a Daniele Livi, amministratore delegato Fiam Italia spa

Intervista a Daniele Livi, amministratore delegato Fiam Italia spa

"E' importante lavorare con passione: è l’unico modo che ti riempie e ti rende felice"

di Luca Petinari

Da oltre quarant’anni leader mondiale della cultura del vetro, con prodotti distribuiti in venticinque musei in tutto il mondo: parliamo di Fiam Italia spa e insieme a noi lo fa Daniele Livi, amministratore delegato dell’azienda e figlio di Vittorio che ne è il fondatore. “Mio padre nasce quando la guerra finisce e tutto era da inventare – racconta Daniele Livi – inizia a lavorare a 10 anni, a 17 approda in un’azienda vetraria e poi diventa imprenditore. Andando per step comincia a lavorare per conto di terzi e diventa il primo imprenditore italiano per la curvatura dei vetri. Cresce la concorrenza e si divide dal socio che non crede nel vetro come materiale protagonista: nel ’73 nasce così la prima collezione di mobili in vetro che, grazie a un giornalista, guadagnerà anche diverse copertine”.

Importantissima per il risultato finale dei prodotti Fiam, è la ricerca tecnologica: “abbiamo un’alta artigianalità in fusione con un’alta tecnologia – spiega l’amministratore delegato – abbiamo uno strumento che controlla i forni e la riuscita della curvatura del vetro. Non siamo degli improvvisati, è il risultato di quarant’anni di esperienza”. Non solo alta tecnologia ma anche innovazione della stessa, che ha garantito ai prodotti Fiam la posizione di pietre miliari nell’evoluzione del design. Tanto da aver portato l’azienda ad inventare macchine specifiche per la rifinitura: “siamo stati i primi a tagliare il vetro con il getto d’acqua che, grazie a un abrasivo, lo levigava e lo rendeva subito disponibile per la curvatura”.

Ma come si posiziona Fiam Italia spa nel mercato? “Abbiamo sempre cercato di adeguarci al concetto di esclusività – racconta Daniele Livi – non vogliamo vendere mobili, altrimenti parleremmo solo di prezzo, ma emozioni”. Tra i motivi di successo dell’azienda c’è sicuramente la passione: “la mia famiglia è fatta di gente appassionata – spiega Livi – sia mia madre che mio padre hanno insegnato a me e mio fratello Francesco quanto sia importante lavorare con passione: è l’unico modo che ti riempie e ti rende felice”.

In questo periodo bisogna comunque far fronte ad alcune difficoltà: “tra le più grandi quella di dover mantenere i costi e la qualità, mantenere il personale e la logistica: tutto si svolge a Milano e siamo sempre in macchina, in quanto nelle Marche mancano le infrastrutture”. E proprio a Milano, e in particolare al Salone del Mobile, la Fiam si è resa protagonista: “la fiera più bella che porterò nel cuore – conclude Livi – abbiamo portato l’arte all’interno di un contesto industriale”. Per conoscere i prodotti e le collezioni Fiam si può visitare il sito Fiamitalia.it.

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