Obbligo acqua potabile per le docce in spiaggia, Biancani: “E’ un paradosso"

Obbligo acqua potabile per le docce in spiaggia, Biancani: “E’ un paradosso

Biancani: “E’ un paradosso, siamo in crisi idrica e arriva l’obbligo di usare l’acqua da bere per fare la doccia in spiaggia” “Assurdo punire gli operatori balneari che utilizzano fonti alternative alla rete idrica, andrebbero sostenuti”

Obbligo acqua potabile per le docce in spiaggia, 

 

“Dopo l’inverno più siccitoso degli ultimi anni, arriva il decreto che farà sprecare ancora più acqua durante l’estate”.

Nella “Giornata mondiale dell’acqua”, fissata dall’Onu il 22 marzo, il Vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Biancani (Pd) invita a riflettere sulle conseguenze dell’entrata in vigore del Decreto che aggiorna la disciplina sulle acque potabili (Decreto legislativo 18/23).

“Le nuove norme – spiega – impongono agli stabilimenti balneari di utilizzare esclusivamente acqua potabile per tutti i servizi, comprese le docce, i lavapiedi e le piscine. E’ un paradosso, tutto il Paese è in crisi idrica e arriva l’obbligo di usare l’acqua da bere per le docce nelle spiagge”.

“L’obiettivo principale del Decreto è condivisibile – aggiunge Biancani –, ovvero quello proteggere la salute dagli effetti negativi di acque contaminate, ma questo ha un senso per l’acqua da bere o per le cucine, non per l’acqua che utilizziamo per lavarci.

 

Questa norma sembra andare nella direzione opposta rispetto ai principi della sostenibilità e del risparmio delle risorse naturali. E’ assurdo punire gli operatori che utilizzano fonti alternative alla rete idrica, come l’acqua dolce non potabile dei pozzi, andrebbero in realtà sostenuti. Al di là degli investimenti che saranno necessari per mettersi in regola, la conseguenza più preoccupante è l’impatto dei consumi nei mesi estivi, quando l’approvvigionamento è razionato e a rischiare di rimanere a secco sono le abitazioni private”.

 

“Questo provvedimento, a poche settimane dall’apertura della stagione – conclude Biancani –, sta creando preoccupazione in tutte le regioni. La norma andrebbe rivista o modificata, considerando che il Governo può adottare disposizioni integrative e correttive entro ventiquattro mesi dalla entrata in vigore di un Decreto. In alternativa si potrebbe rinviare l’attuazione. L’acqua è un bene sempre più prezioso e quelle che servono sono leggi che vanno nella direzione contraria, quella del risparmio e del riuso.

Dobbiamo capire che l'acqua non è un bene infinito, è prezioso e destinato ad esaurirsi se non modifichiamo le nostre abitudini”.

 

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