Ritrovata una moneta rubata nel febbraio 1978: giubilo al Museo Archeologico Oliveriano

Ritrovata una moneta rubata nel febbraio 1978: giubilo al Museo Archeologico Oliveriano

Ritorna a Pesaro un contornato di Traiano, insieme a 600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

 

 


 

Una bella notizia per Pesaro Capitale della Cultura 2024: fa ritorno al Museo Archeologico Oliveriano, dopo quasi mezzo secolo, un prezioso contornato di Traiano in argento, una moneta risalente al I--II sec d.C trafugato nella notte tra il 27 e il 28 febbraio 1978.

Si tratta di uno dei furti più ingenti subiti dalla Biblioteca e Musei Oliveriani, che all’epoca, come ricorda il Resto del Carlino del 1 marzo 1978, aveva installato da poco un avanguardistico sistema di allarmi ad ultrasuoni, che non impedì ai malviventi di “segare le robuste inferriate” di una finestra posta al piano terra di via Mazza 97, che dava sul cortile interno: probabilmente erano riusciti, nonostante i rigorosi controlli, a rimanere all’interno dell’edificio dopo la chiusura e a neutralizzare l’allarme, riuscendo a rubare più di cento delle monete collezionate da Annibale degli Abbati Olivieri, oltre a preziose tavolette d’avorio e un anello d’oro e perle di epoca barbarica. Le tavolette e parte delle monete fecero ritorno al Museo Archeologico nell’ottobre dello stesso anno, grazie all’allora addetto culturale italiano a New York Marco Miele, che individuò i preziosi reperti alla celebre Sotheby House prima che venissero vendute, e all’ intervento dei Carabinieri preposti alla Tutela del Patrimonio Culturale e dell’Interpol.

Il contornato di Traiano è stato individuato dal Comando Carabinieri TPC in una Casa d’Aste di Lancaster (Philadelphia, Usa) durante l’operazione “Symes”, condotta in stretta sinergia con la Direzione Generale ABAP e il supporto dell’Avvocatura di Stato da 2007, e ha fatto ritorno in Italia insieme a oltre 600 reperti archeologici, tra cui un tetradramma di Naxos in argento del IV sec a.C, bronzetti, un mosaico musivo raffigurante il mito di Orfeo, e centinaia di capolavori depredati dai tombaroli di tutta la penisola.

“Siamo molto lieti di questa notizia, che ci fa rivivere l’atmosfera di gioia del tempo del ritrovamento dell’Ercolino, nel 2014” commenta la direttrice dell’Ente Olivieri Brunella Paolini “ringraziamo il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale per il solerte lavoro che ha portato a questo grande risultato”.


 


 

 

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