A metà 2015, abbiamo selezionato per voi 10 brani che ci sono piaciuti tanto
di Luca Petinari
Sei mesi di questo ottimo 2015 per quanto riguarda la musica. Una prima parte di anno colma di uscite interessanti, graditi ritorni, sorprese, clamorosi debutti e affermazioni. Senza tirare in ballo gli album, abbiamo optato per una playlist di 10 tracce per 6 mesi di 2015. Sono scelte indipendenti da quelle che poi andranno a completare il giochino delle classifiche di fine anno, ma se fate molta attenzione potete capire già da questi brani su chi abbiamo deciso di puntare. Buon ascolto:
Courtney Barnett - Pedestrian at Best
Di questa simpatica ragazza australiana ve ne avevamo già parlato qui. Il suo agglomerato di svogliatezza e indie-rock è sicuramente tra i più coinvolgenti dell'anno e questo singolo (ascoltato a ripetizione) ne è la prova.
IOSONOUNCANE - Stormi
Anche un po' d'Italia in questa playlist. DiE è il nuovo album di Jacopo Incani, in arte IOSONOUNCANE. Il cantautorato italiano trova una nuova forma e muta senza perdere di vista le sue origini. In Stormi troviamo l'equilibrio giusto per una delle uscite nazionalpopolari più importanti degli ultimi anni.
Jamie xx - Loud Places
Per Jamie Smith ci sbilanciamo: a meno di sorprese, questo è il singolo dell'anno. Tocco di chitarra à la xx, cori gospel, anima soul, i beat elettronici e la voce di Romy Croft. Una festa per le orecchie. Dell'esordio di Jamie xx ne abbiamo parlato qui.
Kendrick Lamar - The Blacker The Berry
La traccia più d'impatto nell'album più d'impatto. E ci aggiungiamo anche con la copertina più d'impatto. Del 2015? No, qui si punta dritti al decennio che stiamo vivendo.
Lower Dens - To Die In L.A.
Jana Hunter e il suo progetto Lower Dens: un pop retromaniaco al gusto anni '80. Irresistibili gli agganci di chitarra.
Only Real - Can't Get Happy
Dopo Courtney Barnett potremmo essere accusati di favoreggiamento al cazzeggio. Ma il ritmo blando sospinto dal rappato/cantato di Only Real in questa Can't Get Happy ci conquista sempre. Di lui ne abbiamo parlato qui.
Sufjan Stevens - Should Have Known Better
Che peso può avere la leggerezza? Sufjan Stevens lo spiega benissimo nel suo ultimo album: minimale con solo voce, chitarra e poco altro ma con una profondità testuale da brividi. Prendete questo, per esempio: "I should have known better nothing can be changed, the past is still the past, a bridge to nowhere". Wow.
Tame Impala - Eventually
Attendiamo il ritorno di Kevin Parker e soci tra un mese. Nel frattempo le premesse di questo album che sarà, dichiaratamente, tendente al pop sono più che ottime. Come questa Eventually, dalla quale ci scappa anche una lacrima.
Tobias Jesso Jr. - How Could You Babe
La storia di Tobias non è delle più felici. In questo brano, la sua voce delicata, esplode in uno dei momenti più enfatici dell'anno. La forza di gridare al mondo di avercela fatta. La rivincita degli sfigati? Forse qualcosa di più.
Torres - Strange Hellos
Forse siamo di parte: Torres è una delle nostre beniamine del mondo musicale femminile. Ma la sua grinta nell'affrontare il tema dell'abbandono (in tutte le sue accezioni) e questa tenacia che ricorda PJ Harvey, fanno di Strange Hellos una delle opening track più devastanti di questa prima parte di 2015. Di lei ne abbiamo parlato qui.